La storia del dossier in Vaticano su Emanuela Orlandi: quali informazioni sulla scomparsa può contenere
Il dossier del Vaticano su Emanuela Orlandi esiste. E stavolta a dirlo non è più Pietro, il fratello della quindicenne sparita nel giugno del 1983 dopo una lezione di musica a Roma, ma la Santa Sede stessa. Lo ha fatto sapere, infatti, il promotore di giustizia Alessandro Diddi, dopo che, la scorsa settimana, era emersa la notizia di una "ricostruzione storica" da parte dello Stato vaticano: a rivelarlo alla commissione bicamerale d'inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori l'ex capo della gendarmeria Domenico Giani.
"Si è trattata di una vera e propria indagine", ha ribadito Pietro, nel frattempo, che ora ha l'obiettivo di trovare il fascicolo. "Facciamo finta di credere che l'abbiano trovato ora e che non stava già in Segreteria di Stato dal 2012, ma va bene – commenta la notizia sui social Orlandi – L'importante è che ora hanno ammesso di averlo anche se dicono che il contenuto è riservato E naturalmente speriamo non modificato".
Il caso del dossier di Emanuela Orlandi in Vaticano: dalle chat del 2014 alle dichiarazioni di padre Georg
Una rivelazione arrivata all'improvviso quella del dossier, dopo anni trascorsi a negarne l'esistenza: lo fece monsignor Sergio Pagano e, a più riprese, anche padre Georg. "Mente, mi ha detto che esiste un dossier su mia sorella: me ne ha parlato", ha dichiarato lo scorso anno Orlandi, nel corso della manifestazione organizzata per il compleanno di Emanuela.
Di questi documenti, inoltre, se ne parla già in alcune chat consegnate a Pietro nel 2014. "Il dossier deve sparire, non si può distruggere il Vaticano", si legge in alcuni messaggi su Whatsapp fra Francesca Immacolata Chaouqui e il cardinale Angel Vallejo Balda. È stata proprio la stessa avvocata, già implicata nello scandalo di VatiLeaks (e che ha già dichiarato di non sentire la necessità di essere convocata in commissione bicamerale d'inchiesta) a spiegare di avere ricevuto elementi sul file che tratta la scomparsa di Emanuela Orlandi.
Cosa potrebbe contenere il dossier su Emanuela Orlandi in Vaticano sulla pista di Londra
Insomma, in molti e molte già prima di oggi hanno parlato dell'esistenza del dossier su Emanuela Orlandi. Ciò che ancora non è chiaro, è cosa questo file segreto possa contenere. Per alcuni potrebbe confermare la cosiddetta pista inglese (quella più accreditata anche secondo Pietro Orlandi) che vedrebbe Emanuela rapita, portata in Sardegna e poi a Londra nella notte. Lo spostamento sarebbe avvenuto lontano dai radar: da Civitavecchia a Santa Teresa di Gallura si incrociano i segnali dei radiofari italiani e francesi: con le tecnologie obsolete dell’epoca e le conseguenti interferenze, era facile non essere tracciati.
E poi l'ultimo spostamento verso Londra, tutto, forse, ad opera di Enrico De Pedis della banda della Magliana: sarebbe stato lui, inoltre, a chiedere un passaporto falso per far partire Emanuela e farla arrivare a Londra.
Il file con i dati del soggiorno di Emanuela Orlandi a Londra e le lettere
Qualora tutti gli elementi emersi sulla pista di Londra fossero veri (cosa che, almeno fino a questo momento, non è ancora stata confermata) a questo punto, il file su Emanuela Orlandi del Vaticano potrebbe contenere anche tutti i documenti sull'arrivo e sul suo soggiorno nella capitale inglese.
Potrebbe essere conservata nel dossier, ad esempio, la corrispondenza tramite cui il Vaticano avrebbe chiesto la collaborazione dello Stato italiano e un volo dei servizi segreti per trasportare la giovane in Gran Bretagna, ad esempio. Non è escluso neppure che nello stesso fascicolo si trovi anche la nota spese del soggiorno della ragazzina nell'ostello dei padri scalabriniani e altri dettagli del passaggio in Inghilterra: dalla collanina di Emanuela Orlandi (citata anche da quello che si è presentato come il suo carceriere a Londra) fino alle lettere del cardinal Poletti. Qualora Emanuela fosse stata incinta al momento della scomparsa, come ha rivelato il fratello Pietro basandosi su un'altra lettera resa nota nel 2024, potrebbero esserci dati anche sulla gravidanza.
Il dossier del Vaticano su Emanuela Orlandi e le indagini della Santa Sede
In ultima istanza, non è escluso che il dossier possa contenere anche tutte le dichiarazioni raccolte mentre erano in corso "colloqui informativi" (vere e proprie indagini secondo Pietro Orlandi) sul caso della scomparsa di Emanuela. Al suo interno potrebbe trovarsi quella "ricostruzione storica" a cui ha fatto riferimento Giani, con le testimonianze di alcuni protagonisti.
Fra loro anche padre Miserachs, che insegnava alla scuola di musica frequentata da Emanuela Orlandi e che fu fra gli ultimi a vedere la ragazzina. "Mi interrogarono in Vaticano nel 2012", aveva dichiarato qualche tempo fa e ribadito in commissione bicamerale d'inchiesta.
Ciò che è certo, però, è che fino ad ora è stata rivelata soltanto l'esistenza del dossier: nulla di certo al suo interno. Alessandro Diddi, il promotore di giustizia vaticana, ne ha confermato il ritrovamento e, di conseguenza, l'esistenza, ma non si è ancora espresso sul contenuto che al momento resta "riservato".