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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

La sparizione della bara di Katty Skerl e i presunti collegamenti con il caso di Emanuela Orlandi

È sparita la bara con il corpo di Katty Skerl, 17enne uccisa nel 1984: la scoperta pochi giorni fa. Per alcuni ci sarebbe un collegamento tra il caso (irrisolto) e la sparizione di Emanuela Orlandi.
A cura di Beatrice Tominic
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Cosa lega la morte di Katty Skerl con le sparizioni si Emanuela Orlandi e Mirella Gregori? Le tre ragazze sono sparite a meno di un anno l'una dall'altra. La prima, Mirella Gregori, è scomparsa nel maggio del 1983, Emanuela Orlandi il mese successivo, il 22 giugno e il 21 gennaio del 1984, a circa sei mesi di distanza, Katty Skerl è sparita: il giorno successivo è stata trovata senza vita in una vigna a Grottaferrata e il caso sulla sua morte non è mai stato risolto.

A legarle, soprattutto, sono le informazioni fornite dalle dichiarazioni del fotografo Marco Accetti, testimone che a più riprese si è espresso sulla sparizione di Emanuela Orlandi, ma che è sempre stato giudicato inattendibile dagli inquirenti. Nel 2015 il fotografo si è autoaccusato del rapimento d Emanuela Orlandi e ha scritto nel suo blog che nel 2005 la bara di Katty Skerl era stata rubata. Al suo posto, aveva dichiarato il fotografo 67enne alle forze dell'ordine, sarebbe rimasta soltanto una maniglia da bara a forma di angelo.

Il furto della bara per eliminare le prove sui legami fra i casi

Secondo le sue dichiarazioni, nello specifico, "una finta squadra di addetti cimiteriali, simulando una riesumazione, smurò il loculo in cui era deposta Skerl, da cui prelevò la bara": l'intera operazione sarebbe stata interamente commissionata da "una fazione interna ad ambienti vaticani" opposta a quella di cui avrebbe invece fatto parte Accetti e contraria alla politica eccessivamente anticomunista di Papa Giovanni Paolo II". Il furto, secondo quanto dichiarato da Accetti, sarebbe servito per eliminare le prove di ogni eventuale collegamento fra le tre ragazze.

Lo stesso Accetti, qualche anno dopo, nel 2013 si è presentato in Procura per aggiungere altri particolari sugli elementi in connessione fra le tre sparizioni: "Skerl fu ammazzata per vendetta dalla fazione di laici ed ecclesiastici a noi opposta, per indurci a interrompere le pressioni e i ricatti contro Wojtyla e il presidente dello Ior Marcinkus", aveva dichiarato, ma tutti lo hanno giudicato un mitomane visto che, anche in relazione al caso Orlandi, in precedenza aveva fornito testimonianze inattendibili: all'inizio aveva detto di aver ritrovato il flauto della ragazza e poi, come anticipato, di essere stato lui a rapirla.

Il plico con i riferimenti alle tre ragazze

L'ennesimo elemento che unisce le due sparizioni del 1983 alla morte di Katty Skerl l'anno successivo, infine, sarebbe un plico inviato ad un'amica di Emanuela e alla sorella di Mirella. In entrambi i casi, il contenuto era: "Non cantino le due belle more per non apparire come la baronessa e come il ventuno di gennaio martirio di Sant’Agnese con biondi capelli nella vigna del Signore". I riferimenti alle tre ragazze, Emanuela e Mirella, indicate come "due belle more" e a Skerl, la ragazza dai capelli biondi morta nella vigna il 21 gennaio, sono più che espliciti.

Il maglioncino e il messaggio all'Ansa

Ancora una prova, infine, risalta all'attenzione: sul maglioncino fatto indossare a Katty Skerl una volta ricomposto il corpo, l'etichetta riportava "via Frattina", stesso luogo citato in un messaggio firmato dall’organizzazione terroristica Fronte Turkesh inviato nella sede di Milano dell'Ansa. Oltre al riferimento a "Via Frattina 1982", nel contenuto venivano indicate anche altri sette dettagli per dimostrare la detenzione di Emanuela Orlandi, come.

Una nuova luce sul caso

A dare luce nuova alle dichiarazioni del fotografo, in questi giorni, è stata la decisione di ispezionare il loculo di Katty Skerl: al suo interno, come profetizzato dal testimone, il feretro è sparito e al suo posto è rimasta soltanto una maniglia. Adesso, per ulteriori indagini, è stata posto sotto sequestro tutto il loculo.

Intervistato da la Repubblica, Accetti, che negli anni oltre ad essere considerato un "testimone inattedibile" è stato condannato per omicidio colposo nel 1983 e denunciato per calunnia e autocalunnia, si è dimostrato infastidito per essere stato definito, dopo la sua deposizione in Procura nel 2013, un "mitomane".

"C’è chi pensa che io, proprio io che ho denunciato il furto della bara, sia lo stesso che l’abbia fatta sparire. Impossibile, sarebbero servite altre 2 o 3 persone. Altri 2 o 3 mitomani, dei maniaci – ha dichiarato, prima di aggiungere nuove informazioni sul caso -La bara è stata portata via di mattina, alle prime luci dell’alba, quando non ci sono visitatori. È stata portata in un altro luogo pubblico, un luogo consono. La maniglia? Lo avevo detto. Il maglione? So dov’è. Ma non dirò più niente. So in quale posto portarono il feretro nel 2005. Ma ormai è troppo tardi. Facciamo che sia stato solo un sogno. Se sono soddisfatto per aver avuto ragione? No, nessuna. Ora sul serio. Non aggiungerò altro. È troppo tardi, quel treno ormai è passato."

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