La sorella di Margaret Spada: “Non era superficiale, scelse lo studio dopo mesi di ricerche”
Parla Manuela Spada, la sorella maggiore di Margaret Spada, la 22enne morta in seguito a un intervento al naso effettuato lo scorso 7 novembre a Roma. Per il decesso della ragazza sono indagati per omicidio colposo i due medici che hanno eseguito l'operazione. "Non era superficiale, era molto scrupolosa e qualsiasi scelta nella vita l’ha fatta in modo accurato. È arrivata in quello studio dopo attente ricerche durate sei mesi, sui siti specializzati. Poi ha fatto ulteriori indagini sui social dove venivano pubblicati i video e le recensioni dei pazienti che parlavano dei loro interventi, che si erano conclusi con risultati eccellenti", ha raccontato la sorella al quotidiano la Repubblica.
A un mese di distanza dalla tragedia, Manuela spiega ii motivi per cui la sorella ha voluto effettuare quell'operazione al naso:
"Desiderava ritoccarlo da quand’era piccola. Non è che non le piacesse, voleva modellare solo la punta. Prima dell'intervento non nascondeva un po’ d’ansia, come ogni persona che decide di sottoporsi a un intervento. La capivo perfettamente perché anch’io avrei voluto fare quel ritocco. Quando le chiesi di farlo insieme, mi rispose sorridendo che era impossibile, perché in quello studio non avevano spazio fino al 2025. Diciamocelo, nessuno, quando va a sottoporsi a un intervento — che sia l’estrazione di un dente o un’operazione più invasiva — domanda com’è formata l’equipe, se c’è un anestesista o se hanno un defibrillatore. Alla luce di quanto accaduto a mia sorella, ovviamente, oggi sembra tutto troppo facile. Come se la colpa fosse sua per essersi fidata, quando il problema è di chi ti inganna, mostrandosi come un professionista affidabile".
Margaret aveva valutato molti centri prima di scegliere quello in cui tragicamente è morta:
"Ne aveva valutati molti, ma tra quelli presi in esame soltanto alcuni proponevano una piccola operazione per il rimodellamento della sola punta. Non me la sento di dire alle ragazze o ai ragazzi di non sottoporsi a interventi estetici. Ciascuno di noi vive i propri difetti in modo differente. Non tutti possono immaginare o capire il disagio che i giovani possono provare. E allo stesso modo quanto sia grande il desiderio di realizzare un sogno che possa farli stare meglio con sé stessi".