La sorella di Lucero, donna trans trovata morta nella pineta di Ostia: “Abbandonata in modo disumano”
Il 6 luglio il corpo di una donna trans in avanzato stato di decomposizione viene ritrovato all'interno della pineta di Castel Fusano ad Ostia. Si chiamava Lucero Rodriguez Valdivia, aveva 48 anni e veniva dal Perù. In Italia da oltre 10 anni e con un regolare permesso di soggiorno, lavorava come sex worker proprio all'interno di quella boscaglia sul litorale romano dove è stata ritrovata. Il suo corpo è rimasto tra le sterpaglie per almeno una settimana, forse dieci giorni. Le sue amiche e la sua famiglia oggi si chiedono, possibile che nessuno l'abbia cercata prima?
Secondo il racconto delle amiche di Lucero (anche loro sex worker) ci sarebbe un autista, ingaggiato per portarle nella pineta e poi riaccompagnarle a casa, essendo quella una zona non servita dai mezzi pubblici. Potrebbe aver visto qualcosa? Non sappiamo se l'uomo è stato rintracciato e ascoltato dalle forze dell'ordine, ma secondo chi lavorava con la vittima, lui potrebbe avere informazioni preziose sulla vicenda.
"Stiamo parlando di un crimine d'odio – afferma Asia Cione portavoce e attivista dell'associazione Libellula Italia ATS – a prescindere dalla causa della morte. Chi conosceva Lucero pensa che sia stata uccisa ma anche se si fosse trattato di un malore, stiamo parlando di una persona lasciata per giorni e giorni buttata tra le sterpaglie senza che nessuno la cercasse o aiutasse in qualche modo. Le persone trans sono sempre trattate come cittadine di serie B anche quando muoiono".
Le indagini
Ieri è stata disposta l'autopsia sul corpo di Lucero presso l'Istituto di Medicina Legale del Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata. Un esame fondamentale per capire la causa della morte, poiché sul suo corpo non sono stati trovati segni evidenti di violenza. "Al momento non escludiamo nessuna pista", continuano a ripetere a mezza bocca gli investigatori.
Nel frattempo Pamela Rodríguez, la sorella di Lucero, è arrivata ieri a Roma dalla Germania dopo aver appreso la tragica notizia. Anche lei è stata ascoltata dai carabinieri ed è ancora molto scossa da quanto è accaduto. "Quello che è successo a mia sorella è inumano, nessuno merita di morire così ed essere dimenticato come uno straccio vecchio buttato in un angolo – ci dice Pamela poco dopo il suo arrivo in Italia – chi non ha parlato può ancora rimediare e farsi avanti per raccontare cosa è successo a mia sorella, vi prego ditemi cosa le hanno fatto".