La sfida a distanza di Raggi, Gualtieri, Michetti e Calenda: i comizi dei candidati sindaco di Roma
Si chiudono oggi le campagne elettorali dei candidati a sindaco di Roma. La sindaca uscente Virginia Raggi ha scelto piazza Bocca della Verità per parlare ai suoi elettori, supportata da Giuseppe Conte, Maurizio Costanzo e Beppe Grillo. Carlo Calenda ha optato per piazza del Popolo, mentre Roberto Gualtieri ha organizzato piazze in tutti e quindici i municipi di Roma, presenziando alla piazza di San Basilio. Niente comizio finale per Enrico Michetti, che ha preferito una conferenza stampa a Spinaceto insieme a Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Vittorio Sgarbi e Lorenzo Cesa.
Raggi: "Il mio nome è Roma"
"Il mio nome è Roma, non Mafia Capitale, non Casamonica, non Fasciani o Roma Ladrona. Non so con quale coraggio chi diceva ‘Roma Ladrona‘ oggi porta un candidato a Roma. Vade retro!". Così comincia il suo comizio Virginia Raggi, accanto alla delegate alle periferie Federica Angeli, nell'evento organizzato a piazza Bocca della Verità. A sostegno della sindaca uscente Beppe Grillo, Giuseppe Conte, ma anche il giornalista e conduttore televisivo Maurizio Costanzo. "Alle scorse elezioni non ti ho votato, a queste ti voterò – ha dichiarato Costanzo in collegamento telefonico – Mi sono accorto di alcune cose che hanno funzionato, ti ho visto andare nei quartieri popolari, ti ho visto attenta alle persone". E scherza poi cinghiali: "Siamo sicuri che non li ha portati qualche altro candidato? Spero di festeggiare lunedì pomeriggio, in bocca al cinghiale". Consensi anche da Beppe Grillo in collegamento video: "Sarò con te, sempre al tuo fianco. Abbiamo progettato anche delle belle cose insieme. Anche se dovessi perdere queste elezioni tu sarai sempre nel M5S nel comitato di Garanzia".
Michetti: "Ripartire dalle periferie"
“Chi è Michetti? Michetti è un signore che ha gestito oltre 1.200 procedure complesse e miliardi di euro. Ma le mie mani sono pulite. Vivo da 55 anni nella stessa via e mantengo lo stesso tenore di vita da sempre". Così ha esordito Enrico Michetti, nella conferenza stampa tenuta stamattina a Spinaceto. Per il candidato del centrodestra, l'obiettivo è puntare sulle periferie: "Il centrodestra unito riparte dalle periferie. Renderemo le periferie luoghi attrattivi per le imprese. Ripartiremo da tutte quelle categorie che hanno sofferto per la pandemia e sono state messe ai margini dal Governo. E poi faremo le infrastrutture che servono, chiudendo l’anello ferroviario e portando le metropolitane nelle periferie. Lavoreremo perché la Roma-Lido che oggi ha tre treni, ne abbia trenta. Infine ripuliremo la città".
Gualtieri: "Non esiste che migliaia di persone siano senza casa"
Per la chiusura della campagna elettorale, Roberto Gualtieri ha deciso di organizzare delle piazze in tutti e quindici i municipi della capitale. Il candidato sindaco del centrosinistra ha scelto di presenziare a quella di San Basilio. "Non abbiamo voluto riunirci in un unico posto perché Roma deve essere la città dei quartieri, in cui non ci sono quartieri di serie A e di serie B – ha dichiarato – Una città che decentra le competenze ai Municipi, una città che costruisce politiche di prossimità e una città di tutte e di tutti. Io ho voluto essere fortemente a San Basilio. Questo quartiere è importante e non possiamo pensare di lanciare un centrosinistra democratico e popolare se non ripartiamo da qui, da questi quartieri in cui siamo nati e in cui sono nate tante lotte". "Noi faremo funzionare questa città innovando – ha continuato Gualtieri – Ci sono decine di migliaia di persone che non hanno la casa e non può esistere questo in una città europea. Ogni quartiere deve essere unito al resto della città e al tempo stesso avere una capacità di decidere ciò che è fondamentale. Ci sono sindaci che Roma l'hanno governata bene e noi vogliamo ispirarci a loro, come Luigi Petroselli, che ha fatto delle cose straordinarie. Non ci vogliamo limitare a far funzionare le cose ma a farle cambiare. Mi ribello al fatto che un sindaco non si debba occupare del lavoro, perché il lavoro è importante e un sindaco non si può limitare a tappare le buche. Roma può risorgere".
Calenda: "Ama non funziona e va messa dentro Acea"
Sono circa 5mila, secondo quanto dichiarato dagli organizzatori, le persone accorse in piazza del Popolo per l'incontro di chiusura della campagna elettorale del leader di Azione, Carlo Calenda. Sul maxischermo montato per l'occasione, immagini di Roma e dei film che hanno fatto la storia della capitale, tra cui ‘Mamma Roma', ‘La Grande Bellezza'. "Sceglierò persone super esperte, perché questa città è un disastro – ha dichiarato Calenda dal palco – Le donne sono la metà di questa lista perché sono in gamba e non perché abbiamo deciso una quota. I giovani, già diciottenni, sono uomini e se non li tratteremo da tali avremo una generazione di persone deboli e incapaci di vivere la vita". "Mi vergogno per i numeri dei visitatori dei musei – ha poi aggiunto – Roma ha sempre avuto questi due problemi, è città universale ma degradata. La sfida è renderla una città moderna: dobbiamo interpretare il progresso tecnologico con spirito umanistico". Tra i temi toccati, anche quelli dei rifiuti: "Non si può parlare di rifiuti senza dire che ci vuole un cacchio di termovalorizzatore, come succede in tutto il mondo, oltre allo spazzino di quartiere e 13.500 cestini. E anche: "Non si può parlare di rifiuti senza dire che Ama non funziona e va messa dentro Acea". Calenda si è inoltre detto sicuro di arrivare al ballottaggio insieme a Gualtieri. "Se non vinco? Mi alzo da capo e rifaccio tutto da capo finché non vinco".