La Sapienza di Roma è sul podio delle migliori università italiane
Come ogni anno, è stata pubblicata la Classifica Censis delle Università italiane, ormai alla sua 23esima edizione. La categoria dei “mega” atenei statali, ossia quelli con oltre 40mila iscritti, non riserva particolari sorprese, con il podio che rimane invariato: l’Università di Roma La Sapienza è al terzo posto con un punteggio di 85,7, alle spalle dell’Università di Bologna e Padova.
Per quanto riguarda invece gli atenei statali di grandi dimensioni, tra 20mila e 40mila iscritti, sono due le università laziali “in gara”: l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata si riconferma al decimo posto, mentre sale di due posizioni l’Università di Roma Tre, che passa così dal 17esimo al 15esimo posto.
Atenei di piccole dimensioni: primeggiano Università della Tuscia e di Cassino
Un’altra eccellenza che spicca all’interno delle graduatorie del Censis è l’Università della Tuscia che, nell’ambito degli atenei statali di piccole dimensioni, è seconda solo a quella di Camerino. L’università di Viterbo, con un punteggio di 86,0 punti, sale di tre posizioni rispetto alla scorsa edizione 2022/2023 (+13 punti per l’indicatore Borse e altri servizi in favore degli studenti). All’interno della stessa categoria – fino a 10mila iscritti – al quarto posto, come gli scorsi anni, si trova l’Università di Cassino.
La classifica degli atenei non statali
Questa classifica prende in considerazione anche atenei non statali. Mentre il primato dei “grandi” è saldamente mantenuto dalle università milanesi, nella categoria “medie dimensioni” sono le università della Capitale a dominare: la Luiss si colloca sul gradino più alto del podio con un punteggio di 91,4, seguita in seconda posizione anche quest’anno dalla Iulm. Medaglia di bronzo per la Lumsa.
Una guida al mondo universitario
La classifica presentata dal Censis si pone come scopo quello di agevolare l’orientamento dei giovani studenti che si affacciano per la prima volta al mondo dell’università, o di chiunque si trovi di fronte a una scelta relativa al contesto accademico.
Si tratta di un’analisi che cerca di tenere conto della complessità, attraverso numerosi indicatori che riguardano ambiti tra loro differenti: tra gli altri, strutture disponibili, servizi erogati, livello di internazionalizzazione, capacità di comunicazione 2.0 e occupabilità. Sono più di 900 le variabili considerate, per un totale di 70 classifiche stilate.