La ricetta del Lazio per evitare la zona gialla a Natale: terza dose vaccino Covid a tutti a 5 mesi
Correre con la terza dose: questa è la ricetta e la richiesta della Regione Lazio per scongiurare guai e nuove chiusure a Natale. I numeri dei nuovi casi sono in aumento, ma la speranza dell'assessore D'Amato è quella di ridurre il ritmo dei contagi nelle prossime settimane: "È come se ora ci trovassimo a bordo di una autovettura che va con la terza marcia, dobbiamo capire se nelle prossime settimane si innesta la quarta e la quinta oppure se entra la seconda e la prima. Noi auspichiamo anche con una certa convinzione da parte dei nostri tecnici, che se aumentano le terze dosi si va verso la seconda marcia e ci fa piacere", ha detto il titolare della Sanità laziale.
Per D'Amato al momento non sono necessarie ulteriori restrizioni, ma se dovessero rivelarsi necessarie nei prossimi mesi, "ulteriori sacrifici non devono essere generalizzati ma andare a carico di chi non si è vaccinato. Per noi, comunque, la strada maestra è correre sulla dose di richiamo in questa fase".
La ricetta del Lazio: terza dose vaccino Covid per tutti dopo 5 mesi
Per D'Amato occorre procedere con i richiami per tutti i cittadini, anticipando il periodo di somministrazione anche a 150 giorni (5 mesi) dopo la conclusione del ciclo vaccinale con due dosi, "come consigliato anche dalla Commissione tedesca sui vaccini Stiko, in maniera tale da poter superare il periodo invernale, maggiormente critico. E' il momento di tenere la guardia alta, ma anche i nervi saldi". Attualmente nel Lazio possono effettuare la terza dose, oltre ai sanitari, agli estremamente fragili e vulnerabili, tutti i cittadini con età superiore a 40 anni (qua il sito per prenotare la cosiddetta ‘dose booster').
Il Lazio rischia di finire in zona gialla?
L'efficacia dei vaccini anti Covid, fa notare la Regione Lazio, è evidente nei numeri: il 17 novembre 2020 erano stati registrati 2538 casi e il 17 novembre 2021 ne sono stati registrati 944. I decessi erano stati 59 e ieri sono stati 5.
I vaccini, ha spiegato D'Amato, hanno evitato oltre 2mila decessi. "Grazie ai vaccini evitati circa 2 mila decessi nel Lazio negli ultimi sei mesi. Il 75% di chi oggi è ricoverato in terapia intensiva, o non è vaccinato o non ha completato il percorso di vaccinazione", le parole dell'assessore.
Con le regole attuali previste dal governo la zona gialla è ancora lontana per il Lazio, che tra l'altro è una delle regioni italiane che ha vaccinato di più i suoi cittadini. Nonostante questo, secondo l'Instant Report ALTEMS dell'Università Cattolica Sacro Cuore, è l'ottava regione italiana più a rischio di finire in zona gialla (ai primi posti la provincia autonoma di Bolzano, il Friuli e il Veneto). Le regole attuali prevedono il passaggio in zona gialla per le Regioni che abbiano un'incidenza superiore a 50 contagi ogni 100mila abitanti in 7 giorni (il Lazio era a 102 la scorsa settimana), il 10 per cento di posti letto in terapia intensiva occupati e il 10 per cento in area medica: attualmente il Lazio è all'8 per cento e al 9 per cento. Per il Lazio superare il 10% delle terapie intensive occupate significa superare quota 94/110 pazienti ricoverati (a seconda del numero di posti effettivamente attivati).
Le regole della zona gialla nel Lazio
Per l'eventuale passaggio in zona gialla, sarà fondamentale capire se le restrizioni riguarderanno tutti i cittadini oppure soltanto i non vaccinati.
In ogni caso i ristoranti saranno aperti sia al chiuso che all'aperto, ma il limite persone al tavolo è fissato a quattro. Le mascherine saranno obbligatorie anche all'aperto. Cinema, teatri e musei, resteranno aperti, ma la capienza non potrà superare il 50 per cento. Qua tutte le regole.