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La rettrice della Sapienza se la prende con gli studenti: “Da occupazioni danni per 330mila euro”

Secondo la rettrice Polimeni i “costi prodotti dai danni che sono stati generati da questa volontà distruttrice dovranno essere coperti a scapito delle altre attività e azioni particolarmente utili e richieste con urgenza da varie componenti della nostra Comunità, a partire da quella studentesca”.
A cura di Enrico Tata
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I danni causati dagli atti vandalici e dalle occupazioni degli studenti ammontavano a fine maggio a 300mila euro. E, secondo la rettrice dell'Università la Sapienza di Roma, Antonella Polimeni, sono ulteriormente aumentati nelle prime settimane di giugno e questo comporterà un esborso di soldi che, avverte la professoressa, comporterà un taglio ad attività e azioni richieste anche dalla stessa comunità studentesca.

Secondo Polimeni a giugno "la violenza è proseguita e i danni sono aumentati. La violenza si è scatenata anche sulle molte piante appena interrate. Nella notte fra venerdì 30 maggio e sabato 1 giugno, la Facoltà di Lettere è stata occupata, pur avendo la Preside espresso la propria disponibilità a concedere un'aula idonea per ospitare un'assemblea. Nel corso del fine settimana, sono uscite dall'Ateneo occupato, per poi rientrare al termine di una manifestazione, molte persone a volto coperto. In quei giorni, gli atti di vandalismo sono proseguiti e non hanno risparmiato alcun edificio all'interno della Città Universitaria, compresa la Cappella e gli spazi dedicati ai servizi per le studentesse e gli studenti con disabilità o DSA".

In una lunga lettera inviata a docenti e personale dell'ateneo, Polimeni ha informato che il Senato accademico e il Cda della Sapienza hanno discusso e approvato all'unanimità un documento in merito ai temi della pace e alla libertà di ricerca. Ma, ha aggiunto la rettrice, "sfortunatamentele azioni condotte per esprimere la critica alle posizioni espresse dagli Organi Collegiali non sono state né legittime né pacifiche".

Per settimane la Città universitaria ha subito "atti vandalici di inaudita violenza e rilevanza" . E questo, ha aggiunto Polimeni, richiederà un esborso cospicuo di denaro per aumentare il servizio di nettezza urbana, per ripristinare le serrature, rimuovere i graffiti (alcuni definiti "particolarmente oltraggiosi e offensivi"), sostituire arredi e apparecchi di videosorveglianza e illuminazione pubblica danneggiata o distrutta.

Come anticipato, secondo la rettrice i "costi prodotti dai danni che sono stati generati da questa volontà distruttrice dovranno essere coperti a scapito delle altre attività e azioni particolarmente utili e richieste con urgenza da varie componenti della nostra Comunità, a partire da quella studentesca".

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