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La rete veloce 5g nelle piazze, nelle stazioni e sulla Metro A: come Roma diventa ‘smart city’

Intervista all’assessora alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità di Roma Capitale, Monica Lucarelli, sulla Rome Future Week in corso in questi giorni. “In occasione dell’evento di apertura abbiamo raccontato le tecnologie che sono alla base di quattro progetti di trasformazione molto importanti per la città. Uno di questi è l’infrastruttura di rete 5G, fondamentale per tutti i cittadini, per i turisti e per le imprese”.
A cura di Enrico Tata
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Monica Lucarelli, assessora alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità di Roma, è in corso la Rome Future Week, una serie di eventi e appuntamenti per discutere del futuro digitale della Capitale.  Quali sono i numeri e gli obiettivi di quest'anno?

Partiamo dai numeri: ci sono circa 400 eventi in 260 location diverse e l'obiettivo di quest'anno oltre a ripetere il successo, ovviamente, dello scorso anno era quello di aumentare la qualità degli incontri e la partecipazione. Sono coinvolti molti attori, dalle grandi imprese alle università, dalle piccole realtà al mondo delle startup per parlare di innovazione e futuro di Roma Capitale. Questa settimana serve a far emergere tutto quel fermento di ricerca e di innovazione che c'è sul nostro territorio, ma di cui si parla molto poco. E invece Roma non è soltanto bellezze architettoniche e monumenti, che conosciamo benissimo, ma anche la voglia di fare impresa, anche e soprattutto da parte dei più giovani e delle più giovani con l'obiettivo di pensare al futuro in una chiave inclusiva e sostenibile.

Quali sono i progetti più importanti verso la trasformazione della città di Roma in una Smart city?

In occasione dell'evento di apertura abbiamo raccontato le tecnologie che sono alla base di quattro progetti di trasformazione molto importanti per la città. Uno di questi è l'infrastruttura di rete 5G, fondamentale per tutti i cittadini, per i turisti e per le imprese. In questo senso importante è anche il tema della sicurezza perché il 5G è a differenza del 4G permette anche un utilizzo della della rete in sicurezza con un monitoraggio molto attento sul trasferimento dei dati, molto importante anche in ottica dei grandi eventi come il Giubileo.

Monica Lucarelli
Monica Lucarelli

In cosa consiste questo progetto per il 5 G?

Un turista che arriverà a Roma troverà la connessione che lo accompagnerà nelle stazioni della metropolitana, a partire dalla metro A e nelle principali piazze, fino ad arrivare allo stadio e a tutti quei luoghi di aggregazione nei quali oggi andiamo e, molto semplicemente, il telefono non prende. Il progetto è in corso e ci sono già cantieri aperti, come quello della stazione Tiburtina.

Le tempistiche di attivazione del 5G?

Ci sarà un primo step entro il Giubileo con le prime 100 piazze, la rete della Metro A e le principali stazioni della metropolitana. Poi da qua al 2026 c'è un percorso di dispiegamento della rete su tutta la città. Ovviamente nel 2025 saranno coperti i luoghi giubilari, dove si terranno i grandi eventi del Giubileo e poi pian piano tutte le altre zone della città. L'obiettivo è arrivare al 2026 con l'intera città connessa e dotata di questa grande infrastruttura. Una cosa importante da sottolineare è che non si tratta di un'operazione commerciale, che sostituisce gli operatori telefonici. Si tratta invece di una infrastruttura digitale, neutra rispetto agli operatori di telefonia. Poi ogni operatore avrà le sue offerte e regole sul 5G.

Avete presentato 25 centri di ‘Facilitazione digitale'. In che cosa consistono?

C'è un tema di responsabilità nei confronti della trasformazione digitale. Possiamo trasformare digitalmente la città, ma se poi la popolazione non possiede le minime competenze di base, di fatto creeremmo un gap tra chi ha le conoscenze e chi no. E invece come amministrazione ci dobbiamo porre il tema di aiutare tutti i cittadini a sfruttare queste soluzioni innovative. A livello nazionale i dati parlano del 46 per cento dei cittadini che hanno le competenze digitali di base. Con fondi Pnrr abbiamo aperto i primi 25 centri di facilitazione digitali. Si tratta di centri in cui saranno organizzati micro corsi e attività di supporto e tutoraggio per l'utilizzo dei sistemi informatici. Siamo partiti dalle scuole, dai centri anziani e da alcuni spazi pubblici e nel prossimo bando inseriremo anche i mercati.

Quali sono gli obiettivi di questi centri?

Il nostro obiettivo è quello di formare e informare i cittadini dal punto di vista digitale. E per questo abbiamo scelto i luoghi che già i cittadini frequentano, come i centri anziani. E proprio gli anziani sono ovviamente coloro più in difficoltà ad utilizzare strumenti come l'identità digitale, per fare un esempio. In questi centri i cittadini potranno trovare personale che non solo può aiutare effettivamente a risolvere il problema, ma che può anche spiegare e formare gli anziani in merito alle competenze digitali.

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