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La rete Bella Lotta blocca piazza San Silvestro: “Chiudiamo le porte alla rendita e ai profitti”

L’avvertimento della Rete Bella Lotta: “Il Giubileo rischia di diventare l’ennesima opportunità di speculazione selvaggia, profitti sfrenati e nuova cementificazione”.
A cura di Enrico Tata
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"Apriamo le porte alla città solidale, chiudiamo le porte alla rendita e ai profitti". Con questo slogan occupanti di Spin Time, sindacati e associazioni hanno bloccato piazza San Silvestro. Circa cento persone si sono sedute su dei cartoni davanti a Palazzo Marini, destinato a diventare un hotel di lusso, per "rivendicare una città impegnata per la tutela degli spazi per i più fragili".

Con il sit in davanti a Palazzo Marini la rete Bella Lotta ha voluto protestare "contro l’ennesimo tentativo speculativo che toglie spazio ai poveri della città per svenderlo a turisti facoltosi".

Secondo i manifestanti soltanto nel 2023 sono 400 le persone senza fissa dimora che sono morte a causa del fretto a Roma, perché, dicono, "questa città riesce a immaginare uno sviluppo incentrato esclusivamente sul turismo mordi e fuggi che sottrae spazi ai poveri, alla cultura, ai servizi. Una città che esclude".

Per la rete Bella Lotta "la storia del Giubileo del 2025 non può e non deve essere la storia di Palazzo Marini: chiudiamo le porte alla rendita e ai profitti, apriamo le porte alla città solidale! Questa è la sfida che proponiamo al sindaco per l’anno che ci aspetta".

Trentadue milioni di pellegrini sono attesi a Roma per il Giubileo e la città si prepara ad essere "più bella e accogliente che mai", come recita lo slogan del Campidoglio per i cantieri in atto.

"Il Giubileo rischia di diventare l’ennesima opportunità di speculazione selvaggia, profitti sfrenati e nuova cementificazione. Trentadue milioni di visitatori sono indubbiamente un’occasione ghiotta per finire di trasformare definitivamente il centro di Roma in una vetrina. Mentre Roma è attraversata dall’inasprirsi di numerose crisi il Turismo e l’Edilizia continuano a essere proposti come le uniche e ultime possibilità per una ripresa della città. Settori da sempre caratterizzati dal portato di precarietà, esclusione, sotto-occupazione e bassi salari. Si continuano a coccolare i grandi fondi di investimento immobiliari internazionali, padroni ormai di gran parte del patrimonio edilizio della città storica, garantendo loro gli infiniti cambi di destinazione d’uso che consentono di trasformare il centro in un enorme albergo, utile a tutti tranne a chi abita davvero la città", fanno sapere i manifestanti.

Per questo la rete chiede al sindaco Gualtieri "una applicazione più virtuosa e più rapida della delibera 104, che segni un cambio di passo nell’uso sociale e culturale degli immobili pubblici come beni comuni. Chiediamo con forza che si ponga definitivamente fine alla persecuzione amministrativa delle associazioni, avviata con la delibera 140, che vede ancora cifre esorbitanti pendenti sulla testa di chi costruisce la città solidale. Chiediamo di rivedere il criterio di calcolo dei nuovi canoni per le concessioni, affinché anche il centro della città possa essere accessibile a chi vuole creare cultura e socialità dal basso".

Inoltre al primo cittadino viene chiesta l'applicazione effettiva dell’intero Piano Casa e velocizzazione del processo di acquisto da parte del Comune, con la regolarizzazione di esperienze di rigenerazione dal basso virtuose come Spin Time Labs e Metropoliz-MAAM, e lo stop ai cambi di destinazione d’uso turistici: "questa città non ha bisogno di altri hotel di lusso e strutture ricettive, ma di case per chi è in difficoltà e di spazi socio-culturali per chi la abita", si legge nella nota diffusa al termine del sit in.

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