La Regione Lazio consiglia alle neomamme di rivolgersi ai gruppi Pro Vita per accedere ai bonus
Promessa mantenuta: la giunta Rocca ha escluso i consultori familiari dal bonus neomamme, ma ha aperto alle associazioni Pro Vita. E lo ha fatto dando come suggerimento alle neomamme che vogliono inviare la propria candidatura quello di rivolgersi proprio alle associazioni Pro vita. O, come si legge testualmente all'interno del bando, "ad un delegato della richiedente che potrà appartenere ad un soggetto giuridico (ad esempio Centri per la famiglia, Centri d’ascolto, Centri di aiuto alla Vita di cui alla D.G.R n. 478 del 10/08/2023)".
Il bando risulta essere più complesso rispetto a quello degli scorsi anni: le neomamme dovranno scaricare una modulistica dal sito di Lazio Crea, compilarla e presentarla e per farlo è obbligatorio essere in possesso del sistema di autenticazione di II livello (SPID, TS-CNS, CIE). Per questo nel paragrafo riservato viene esplicitata la possibilità di chiedere aiuto a terzi.
La reazione di Eleonora Mattia
"La Giunta Rocca stanzia quattro soldi per le neomamme bisognose e non resiste alla tentazione di usare questa miseria per strizzare l’occhio alle associazioni amiche Pro Vita", tuona la consigliera regionale Eleonora Mattia, Pd.
"Si sono resi conto che le mamme potrebbero avere dei problemi a districarsi nella burocrazia, così il bando permette di delegare qualcuno a sbrogliare la complessa procedura e consiglia, fra le righe, di delegare un appartenente ad un movimento Pro Vita – dichiara a Fanpage.it – Ma vogliamo ricordare alla Giunta Rocca che nel Lazio esistono i Consultori Familiari, strutture pubbliche e di competenza regionale, uniformemente distribuiti sul territorio, dove molto probabilmente le neomamme bisognose già si recano per seguire la gravidanza, visto che sono gratuiti e specificamente deputati alle problematiche materno infantili". Sono 155 in tutta la regione Lazio. Ma di loro, nelle dodici pagine di bando per il bonus neomamme, non c'è neanche l'ombra.
Un suggerimento o una pubblicità gratuita? Questo è quanto si chiede la consigliera Mattia, che sul coinvolgimento dei Pro Vita, voluta dalla giunta Rocca, aveva già presentato un'interrogazione in consiglio regionale lo scorso agosto, in risposta alla delibera a cui fa riferimento il bando stesso (n. 478 del 10/08/2023, ndr).
Il bando per il bonus neomamme
Le domande possono essere inviate dal 6 marzo 2024 fino al 15 aprile 2024: le vincitrici, 318, possono ricevere un bonus da 2500 euro fino ad un massimo di 5000 euro, riservato alle prime trenta in graduatoria.
"Se veramente si vuole aiutare, si possono stanziare più soldi, evitare gare di corsa fra mamme bisognose, complicate procedure burocratiche e inopportuna pubblicità alle associazioni amiche. Anche perché per aiutare le mamme, tutte, e soprattutto le più fragili, abbiamo i Consultori familiari", ribadisce la consigliera Mattia.
I requisiti per partecipare al bando
Fra i requisiti per inviare le proprie candidature, il fatto di aver superato le 12 settimane di gravidanza entro lo scorso 31 dicembre e l'essere residenti in un comune della Regione Lazio. Diversi, però, i criteri di priorità, dal nucleo familiare monogenitoriale, alla presenza di altri figli minori fino all'Isee fino all'anzianità di residenza nella regione Lazio.
Anche quest'ultima decisione è stata reclamata dalla consigliera: "Questa misura è di dubbia legittimità costituzionale, poiché la Corte Costituzionale ha già cassato una legge della Regione Abruzzo che stabiliva un punteggio premiale in base all'anzianità di residenza per l'accesso alle graduatorie delle case popolari (sentenza Corte Cost. 9/2021)", ricorda citando un episodio simile per un altro bando. Insomma, secondo la consigliera, troppe cose non tornano in questo bando.