La Regione Lazio compra il Teatro Eliseo di Luca Barbareschi: Rocca stanzia 24 milioni
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Già direttore artistico del teatro, Luca Barbareschi lo aveva comprato nel 2018. Per 24 milioni adesso sarà la Regione Lazio ad acquistare il Teatro Eliseo di via Nazionale. Questo, almeno, è quanto proposto dall'assessore al Bilancio Giancarlo Righini, che ha firmato un emendamento in manovra per il 2025.
Il teatro, chiuso ormai da marzo 2020, dal 2022 è in vendita presso un'agenzia immobiliare. E potrebbe essere proprio la giunta guidata da Francesco Rocca ad acquistarlo per quello che, almeno ad alcuni, sembra un gesto organizzato appositamente per aiutare Barbareschi a disfarsi del teatro.
L'emendamento in manovra
L'emendamento, firmato da Righini, viene presentato come un accordo di "valorizzazione culturale" per il "restauro la rifunzionalizzazione, la valorizzazione e il ripristino della funzione pubblica". L'annuncio era arrivato circa un mese fa. A parlare di questo accordo lo stesso Francesco Rocca. "Vogliamo rilanciare la cultura a Roma e dare nuova vita, non solo a un teatro storico ma anche a via Nazionale", aveva dichiarato nel corso del convegno di Noi Moderati sul Giubileo e Pnrr.
La reazione dell'opposizione
Non ha tardato ad arrivare la reazione delle opposizioni. Partito Democratico con i consiglieri Mario Ciarla, Emanuela Droghei e Massimiliano Valeriani; Italia Viva con Luciano Nobili e Alleanza Verdi Sinistra con Claudio Marotta hanno lanciato una nota congiunta sull'emendamento.
"Prima non si riescono a trovare risorse per incrementare il fondo taglia tasse a vantaggio di cittadini e imprese, poi saltano fuori questi 24 milioni per il teatro di proprietà di un privato che lo ha portato alla chiusura – scrivono – Perché preoccuparsi di un singolo teatro e non dell'intera rete della capitale, con palcoscenici anche nelle periferie? Si potrebbe intervenire anche sul Valle, sul Globe. Senza considerare l'acquisto senza trattativa, allo stesso prezzo a cui Barbareschi lo ha messo in vendita in agenzia". Esprimono dubbi, inoltre, anche sul progetto culturale a cui ha fatto riferimento Rocca: "Per noi è un no: vogliamo politiche culturali alla portata di tutti".