La Questura ordina di cancellare dai muri messaggi pro Israele e pro Palestina per paura di tensioni
Muri puliti popoli muti, recitava il vecchio slogan. Ma intanto la questura di Roma ha dato ordine di rimuovere tutte le scritte, i manifesti e gli striscioni con messaggi inerenti ai bombardamenti israeliani su Gaza e, più in generale, alla crisi in Medio Oriente. Si temono infatti che attorno a scritti e manifesti si possano innescare tensioni.
La direttiva è venuta alla luce oggi, quando dei solerti funzionari dell'Ufficio Decoro Urbano del comune di Roma, hanno proceduto a rimuovere uno striscione giudicato "abusivo", dal tetto del circolo Arci Sparwasser in via del Pigneto, che recitava "Fermiamo il massacro", con riferimento ai bombardamenti nella striscia di Gaza. Ma non è l'unica scritta individuata dal commissariato di zona e trasmessa agli uffici preposti. Da cancellare sono anche le scritte "Non è una guerra è un genocidio", in via della Marranella e "Palestina libera" sempre in via della Marranella, "Free palestine" in via Tempesta e alcune affissioni di manifesti con la bandiera della Palestina. In altre zone la questura ha chiesto la rimozione dei manifesti che riportano i nomi e i volti dei civili rapiti da Hamas, o anche la scritta "Hamas terrorista".
La ragione di tanta solerzia è la paura che gruppi contrapposti possano scontrarsi proprio attorno a scritte e manifesti, o che avvengano veri e propri agguati. La questura vuole tenere sotto controllo da una parte i militanti della sinistra pro Palestina, dall'altra alcuni gruppi di giovani della comunità ebraica.
I primi segnali già ci sono stati negli scorsi giorni, quando i manifesti con la bandiera della Palestina affissi nel quartiere di San Lorenzo e di fronte all'Università La Sapienza, sono stati strappati o coperti con una Stella di David tracciata con la vernice azzurra. Stessa sorte per diverse scritte nel quartiere di Ostiense, Nella tarda serata di martedì scorso qualcuno è passato dalle parole ai fatti, con l'aggressione a Karem Rohana, influencer italo palestinese appena rientrato nella capitale.
La strana idea è che la soluzione per evitare tensioni è la rimozione di qualsiasi cosa ricordi il conflitto in corso, con il paradossale risultato di mettere in atto azioni che sono percepite come provocatorie, come rimuovere uno striscione che chiede la fine dei bombardamenti dai muri di un circolo Arci.