Precari della scuola

La protesta degli insegnanti precari: “Basta nuovi concorsi, assumete gli idonei in graduatoria”

“Chiediamo lo stop ai nuovi concorsi e che vengano assorbiti gli idonei con delle graduatorie per merito”. Ieri gli insegnanti precari hanno manifestato davanti all’Ufficio scolastico regionale a Roma.
A cura di Redazione Roma
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Un'insegnante in protesta davanti all'Ufficio scolastico regionale a Roma
Un'insegnante in protesta davanti all'Ufficio scolastico regionale a Roma
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Pomeriggio di manifestazione per gli insegnanti precari, che si sono presentati davanti all'Ufficio scolastico regionale a Roma, per chiedere l'attivazione delle graduatorie di scorrimento per gli idonei ai concorsi. "Chiediamo che non ci siano più nuovi concorsi, finché ci sono persone risultate idonee ai precedenti, che hanno appunto superato lo stesso concorso e sono ancora in attesa di essere stabilizzate" è quanto hanno chiesto i docenti in presidio venerdì 27 settembre.

La richiesta è una graduatoria a scorrimento per merito

La questione sulla quale combattono da tempo i docenti chiedendo risposte ed un cambiamento di rotta è la seguente: chi vince i concorsi per la scuola diventa docente di ruolo, mentre per "idonei" si intendono semplicemente i candidati che hanno superato le prove. La richiesta degli insegnanti precari in protesta è che tutti coloro che hanno superato le prove rientrino in una graduatoria di merito e a scorrimento per essere assorbiti. E poi una volta che questo meccanismo funziona, indire nuovi concorsi. "Non ha senso ripetere concorsi che ci hanno messo alla prova e che abbiamo già superato" ha spiegato un docente.

Le voci degli insegnanti precari in protesta

"Anche io ho passato il concorso – ha detto un'insegnante presente alla manifestazione – non risulto tra gli ideonei, so com'è andata la mia prova orale, ma avrei giustamente anche voluto sapere a che punto sono nella graduatoria". Tra gli altri temi della manifestazioni c'è per esempio quello dell'aggiornamento: "Dovrei usare il mio stipendio di luglio e la prima rata della disoccupazione per pagarmi la prima rata di un percorso abilitante telematico – ha spiegato un altro insegnante – Non devo formarmi e aggiornarmi a mie spese, deve pagarle lo Stato per me".

"Non ho un lavoro e non mi stanno arrivando le convocazioni, perché i pochi posti a disposizione sono bloccati in attesa di vincitori di concorso – spiega una docente quarantaduenne, senza lavoro – Attualmente infatti c'è un nuovo concorso con le prove orali, che non sono ancora finite almeno per la mia classe di concorso. Accettando una supplenza ora si rischia che a dicembre il posto che ricopri venga assegnato ad un vincitore di concorso, perdendo la possibilità di ottenere supplenze più lunghe". I docenti, manifestando davanti all'Ufficio scolastico regionale a Roma, chiedono risposte e maggiori garanzie.

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Servizio di Simona Berterame, articolo di Alessia Rabbai

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