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La protesta delle scuole di provincia: “In classe con i topi, per qualcuno siamo studenti di serie B”

“Topi, classi pollaio, zero riscaldamenti – spiegano gli studenti – Il culmine è stato quando abbiamo trovato le porte d’emergenza chiuse con i lucchetti mentre stava andando a fuoco uno stabilimento vicino. Ci hanno detto che è per non far uscire studenti a fumare”.
A cura di Beatrice Tominic
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"Non siamo studenti di serie B, eppure è così che ci trattano". Questa la protesta portata avanti dalle e dagli studenti delle scuole superiori di Passo Corese, nel reatino, l'Aldo Moro e il liceo Lorenzo Rocci, che negli ultimi due giorni hanno protestato con uno sciopero bianco contro le molte, troppe cose che non funzionerebbero nei loro istituti.

Gli striscioni di protesta nelle scorse mattine, davanti al polo didattico di Rieti, nelle scuole Aldo Moro e Lorenzo Rocci.
Gli striscioni di protesta nelle scorse mattine, davanti al polo didattico di Rieti, nelle scuole Aldo Moro e Lorenzo Rocci.

"Topi che corrono nei corridoi, mattonelle rotte e aggiustate con il nastro adesivo, aule pollaio con riscaldamenti che non funzionano, bagni inagibili: queste sono le condizioni in cui viviamo ogni giorno – spiega la studente coordinatrice della protesta – Ma venerdì scorso abbiamo toccato il fondo, quando c'è stato un incendio a pochi passi dal plesso didattico in cui si trovano le due scuole: le bidelle avevano chiuso le porte di emergenza con catene e lucchetto".

La porta di emergenza chiusa con lucchetto e catena.
La porta di emergenza chiusa con lucchetto e catena.

L'incendio nel magazzino di Passo Corese: "Le porte d'emergenza chiuse con i lucchetti"

Ad incendiarsi, uno dei magazzini che si trovano a Passo Corese, non troppo distante da quello di Amazon. "Quando abbiamo visto le prime fiamme, abbiamo iniziato ad uscire anche noi dalle classi, per l'evacuazione – continua a spiegare la studente – Ma per allontanarci dalla zona mancano autobus in grado di trasportare tutti. Alcuni, inoltre, non sono riusciti ad uscire dalle porte d'emergenza perché erano chiuse con i lucchetti. Da tempo erano sigillate con la catene, sono state le bidelle: dicono che è per non farci uscire a fumare".

L'incendio allo stabilimento di Passo Corese visto dall'ingresso di una delle scuole del polo didattico.
L'incendio allo stabilimento di Passo Corese visto dall'ingresso di una delle scuole del polo didattico.

Così è arrivata la decisione di una protesta comune ad entrambe le scuole. "Insieme Rocci e Moro contano circa 2000 studenti: in questi due giorni abbiamo messo in atto uno sciopero bianco. Circa 400 di noi sono rimasti davanti alle scuole, insieme agli striscioni e alle stampe delle foto-denuncia per fare picchetto, il resto delle persone è rimasto a casa".

Le richieste delle scuole

"Tanti indirizzi di studio, tanti docenti, molti dei quali hanno deciso di protestare con noi, tanti studenti: alcuni arrivano ogni giorno anche da Rieti, Poggio Mirteto o Monterotondo – continua a spiegare a Fanpage.it – Si tratta del più grande polo didattico del reatino, ma ha aule fatiscenti, spazi non garantiti e carenze igienico-sanitarie evidenti: queste scuole non sono degne di essere considerate tali". Da anni ragazzi e ragazze chiedono che qualcosa cambi. E all'improvviso la protesta di questi giorni ha portato i risultati sperati.

Topi a scuola nel polo didattico di Rieti: alcuni sono davanti all'ingresso, un altro sta per iniziare a correre per corridoi dell'istituto.
Topi a scuola nel polo didattico di Rieti: alcuni sono davanti all'ingresso, un altro sta per iniziare a correre per corridoi dell'istituto.

"L'altra mattina è arrivata anche la presidente della provincia di Rieti e sindaca di Fara in Sabina, non sembrava ben disposta – racconta – Noi le abbiamo detto di seguirci, le abbiamo mostrato tutte le cose che non funzionano nelle nostre scuole: le foto erano già appese all'ingresso del cortile. Non ha saputo dire niente. Ma ha detto che ciò che si poteva sistemare in tempi brevi, sarebbe aggiustato il giorno stesso".

Le mattonelle messe insieme con il nastro adesivo e un buco nella parete.
Le mattonelle messe insieme con il nastro adesivo e un buco nella parete.

Effettivamente, la presidente ha mantenuto la sua parola: "Sono arrivate squadre di operai, già da lunedì, per riaggiustare le porte, i muri, le mattonelle del pavimento". Poi è stata organizzata una riunione: "Abbiamo presentato il nostro piano di rivendicazioni. Ci ha detto che i lavori a lungo termine inizieranno nella prima parte del secondo quadrimestre. Abbiamo chiesto la creazione di una nuova costruzione per le due scuole. Un'aula magna, che adesso non abbiamo. Aule studio, biblioteche. Vedremo: noi siamo tanti e gli spazi che abbiamo adesso non bastano".

E, soprattutto, che non vengano più rimessi lucchetti e catene alle porte d'emergenza. "Non siamo studenti di serie B. Così come le nostre scuole non sono istituti di serie B – conclude – La provincia è spesso dimenticata. Ma noi non lo meritiamo".

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