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La proprietaria della Panda danneggiata dai tifosi: “Era un dono di mia nonna, incivili senza rispetto”

La proprietaria di una delle macchine danneggiate ieri a Ciampino dai tifosi romanisti scrive una pec alla società giallorossa: “Il mio sdegno non è volto alla ricerca di un ristoro economico, ma è una denuncia verso chi non educa i suoi sostenitori al rispetto”.
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Il giorno dopo l'attesissimo arrivo a Roma di Romelu Lukaku, atterrato a Ciampino nel pomeriggio di ieri, è tempo di bilanci: e non parliamo dei calcoli economici della società sportiva per i prossimi acquisti, ma della conta dei danni provocati ieri da alcuni degli oltre 5mila tifosi che si sono accalcati nel piazzale fuori dall'aeroporto per vedere in diretta lo sbarco del loro nuovo idolo.

Già nella serata di ieri infatti, una volta defluita la folla coperta di sciarpe giallorosse e bandiere, sono cominciate a circolare immagini e video di macchine gravemente danneggiate: nel tentativo di vedere con i propri occhi l'arrivo del calciatore belga, molti tifosi hanno infatti scalato le macchine parcheggiate per accaparrarsi una postazione più alta. Sono diverse le auto rovinate: tettucci di vetro rotti, cofani sfondati o pieni di bozzi.

Tra le foto delle macchine danneggiate che circolano in rete da ieri, spiccano quelle di una Panda Rossa: sono più di una decina le persone in piedi sopra l'auto. Inevitabili i danni alla carrozzeria, a fine giornata piena di ammaccature. A denunciare gli atti vandalici è oggi la proprietaria proprio di quella Panda rossa, che ha indirizzato una pec direttamente alla AS Roma. Come spiegato dalla stessa ragazza, che alla fine delle 12 ore di lavoro all'aeroporto si è trovata davanti l'orribile spettacolo, "Il mio grande sdegno non è volto alla ricerca di un atto di carità o di un ristoro economico, ma è una precisa denuncia nei confronti di chi come appartenente ad una comunità sportiva non è riuscito (forse) ad infondere in maniera ancora più incisiva e educativa ai propri ‘sostenitori' quell’insieme di valori umani e di rispetto per gli altri".

"Gentili signori – comincia la lettera, pubblicata anche sui social – sono una delle ‘fortunate' vincitrici dell’Oscar dell’inciviltà, rappresentato ieri dai vostri tifosi in occasione dell’arrivo a Roma Ciampino del calciatore Lukaku. Possiamo dire che, a mia insaputa e con mia grandissima riprovazione e soprattutto rabbia, ho partecipato anch’io alla grande festa ‘pagana', offrendo la mia macchina come gratuito trofeo per i grandi festeggiamenti del nuovo imperatore!"

"Una surreale ed ignobile manifestazione di barbarie, dove l’unico vero sacrificio è stato il mio, premiato dopo 12 ore di lavoro dalla devastazione della mia auto. Non era certamente nei miei piani – continua la giovane – ma non per appartenenza a una fede calcistica diversa. Certamente ci sono le assicurazioni, ognuno si dovrà caricare necessariamente delle proprie responsabilità, ma a chi spetta quella etica e morale? Chi avrebbe dovuto garantire ancorché fuori dai perimetri societari il necessario coordinamento in sicurezza per un evento che avrebbe sicuramente visto la partecipazione di un gran numero di persone e (come è accaduto) anche di molti facinorosi e violenti soggetti?”.

"Sicuramente come altri, mi dovrò infilare in quel ginepraio legale quasi senza fine, fatto di carte bollate privandomi magari per molto tempo anche di quel mezzo che, mi avrebbe dovuto garantire l’arrivo al lavoro ed il ritorno a casa. In ultimo, la mia piccola utilitaria era un dono di mia nonna alla quale ero molto legata affettivamente, ma questa è un’altra storia. Saluti”.

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