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La procura indaga sulla presenza di amianto nella sede Rai di viale Mazzini a Roma

Stando a quanto si apprende, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine, al momento senza indagati né ipotesi di reato, in merito alla vicenda della presunta presenza di amianto all’interno della sede Rai di viale Mazzini a Roma.
A cura di Enrico Tata
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La sede Rai in viale Mazzini.
La sede Rai in viale Mazzini.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine, al momento senza indagati né ipotesi di reato, in merito alla vicenda della presunta presenza di amianto all'interno della sede Rai di viale Mazzini a Roma. Stando a quanto si apprende, i pm sono in attesa della relazione da parte degli ispettori della Asl Roma 1 in relazione al superamento dei livelli di amianto dopo un guasto al sistema di condizionamento, che lo scorso dicembre ha causato un allagamento.

Il 14 gennaio l'azienda ha comunicato la decisione di estendere lo smart working "in via del tutto precauzionale e a maggior tutela dei dipendenti presenti nella sede dopo una comunicazione dell'Azienda sanitaria locale". Per questo motivo la procura ha deciso di verificare l'accaduto e in particolare eventuali reati, come quelli relativi a lesioni in seguito all'esposizione di amianto nel caso di dipendenti ammalati e l'eventuale mancato rispetto rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro.

La Rai ha deciso di concedere lo smart working a tutto il personale di viale Mazzini in attesa dello spostamento degli uffici in un edificio in via Alessandro Severo, zona Ostiense, per permettere la ristrutturazione della vecchia sede centrale della tv pubblica. Il trasloco sarebbe dovuto avvenire nei prossimi mesi, ma il Cda dell'azienda ha deciso di anticipare i tempi viste le conclusioni presenti nella relazione dell'Asl.

A seguito del guasto dell'impianto di condizionamento, non solo la Asl ha rilevato il superamento dei livelli di amianto, ma ha anche rilevato il rischio "derivante dalle scarse condizioni di manutenzione degli impianti idrici che, per la loro vetustà, potrebbero subire rotture e perdite con possibile trascinamento di fibre".

Il tema dell'amianto era tornato d'attualità dopo la morte del giornalista Franco Di Mare, affetto da mesotelioma a seguito dall'esposizione all'amianto nelle trasferte in zone di guerra, soprattutto in Jugoslavia. Ma l'inviato e conduttore aveva più volte puntato il dito sui pericoli legati all'amianto nella sede di viale Mazzini. E pochi giorni dopo la scomparsa di Di Mare, è morto anche un altro ex dipendente della Rai, Mariusz Marian Sodkiewicz, anche lui affetto da mesotelioma. Per alcuni anni aveva lavorato presso la sede Rai e con un esposto aveva chiesto alla procura "di individuare e giudicare i dirigenti responsabili per la mancata protezione dei dipendenti esposti all'amianto".

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