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La prima rivoluzione dell’era Gualtieri: un’Ama per ogni municipio. La raccolta sarà territoriale

Inizia il processo di rivoluzione dell’azienda municipalizzata, che sarà decentrata con 15 Ama, una per ogni municipio. È il primo vero cambiamento dell’era Gualtieri, che anticipa il previsto decentramento di poteri e risorse verso i municipi. Le strutture territoriali dovranno coordinare spazzamento e raccolta dei rifiuti.
A cura di Valerio Renzi
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È iniziato il processo di ristrutturazione dell'Ama, l'azienda municipalizzata al 100% pubblica che gestisce i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti di Roma, lo spazzamento delle strade e il porta a porta. Mentre la pulizia straordinaria annunciata in pompa magna dalla nuova amministrazione capitolina stenta a decollare ,tra i problemi di sempre, in primo luogo la mancanza d'impianti e di sbocchi per la monnezza di Roma, la giunta di Roberto Gualtieri mette in campo la prima vera rivoluzione già annunciata in campagna elettorale: la realizzazione di 15 Ama territoriali, una per ogni municipio, per ottimizzare tutti i servizi. Un progetto già messo vagheggiato dall'amministrazione Raggi ma mai davvero realizzato.

L'annuncio della ristrutturazione di Ama

"Il nuovo assetto di responsabilità su base municipale è teso a rispondere, in maniera continuativa e diretta, alle esigenze sui servizi di igiene urbana (raccolta e spazzamento) espresse dalle differenti realtà territoriali in un'ottica di radicale e profondo cambiamento nei rapporti innanzitutto con i cittadini, che troveranno in questo modo una figura dedicata di elevato livello di responsabilità, nonché con le 15 Amministrazioni decentrate di Roma Capitale", si legge in una nota dell'azienda.

Le sfide (ardue) dell'azienda municipalizzata

L'azienda è già alla ricerca delle figure apicali, i dirigenti a cui affidare le nuove strutture mentre il nuovo amministratore unico Angelo Piazza cerca un direttore generale per Ama. La sfida della nuova governance dell'azienda è ardua: non solo pulire la città subito, ma mettere in campo le azioni necessarie per chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma, uscire dunque dall'emergenza infinita in cui si trova la città. Un programma di medio termine che prevede subito la stipula di nuovi contratti per portare fuori regione i rifiuti, l'individuazione di nuove discariche di servizio per Roma subito dopo e la realizzazione di nuovi impianti di trattamento, per rendere possibile la chiusura del ciclo dei rifiuti.

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