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La preside del Vespucci: “Nessun termoscanner né banchi monoposto, responsabilizziamo i ragazzi”

Questa settimana sono iniziati i corsi di recupero per gli studenti della capitale. All’Istituto Alberghiero Amerigo Vespucci saranno 250 alunni a seguirli, 14 per aula. Nessun banco monoposto né termometri all’ingresso. La dirigente scolastica Maria Teresa Corea ha scelto di utilizzare diversamente i fondi: “Ho preferito spendere i soldi per potenziare la rete internet, se non responsabilizziamo i ragazzi è impossibile vincere questa sfida”.
A cura di Alessandro Rosi
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Riparte la scuola. La mascherina copre i sorrisi, ma il volto tradisce l'emozione degli studenti di Roma che oggi hanno iniziato i corsi di recupero nei licei della capitale. “Mi hanno detto che sono contenti", racconta Maria Teresa Corea, preside dell’Istituto Alberghiero Amerigo Vespucci di Roma, "e anche noi siamo emozionati: è il primo giorno di scuola, ma più particolare degli altri, in qualche modo storico dopo quello che è successo”.

In tutto saranno 250 i ragazzi che seguiranno dalle 8.30 alle 12.30 i corsi di recupero all'Istituto Alberghiero Amerigo Vespucci di Roma. Nessun termometro all'ingresso. “Qui abbiamo deciso di non misurare la temperatura corporea", prosegue la preside, "anche perché non è obbligatorio". La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha infatti specificato che ogni scuola potrà organizzarsi autonomamente, e a Roma è stato deciso che la temperatura sarà misurata all’ingresso dei nidi e delle scuole d’infanzia, sia ai bambini, sia ai genitori, sia agli operatori scolastici.

Sulla gestione degli spazi comuni e delle norme di distanziamento, la preside Corea specifica: "Confidiamo nella responsabilità dei ragazzi. C'è bisogno di autoresponsabilità, altrimenti far rispettare tutte le regole sarebbe un carico enorme per la scuola”.

Gli studenti non sono tenuti a indossare la mascherina a scuola se viene rispettata la distanza di un metro tra i banchi e i ragazzi sono fermi o seduti. Questa l'indicazione del Comitato tecnico scientifico in vista della ripresa delle lezioni. Ma dovranno farlo in tutte le altri occasioni, quindi starà a loro riconoscere e a valutare di situazione in situazione. Discorso diverso, invece per il personale scolastico: che è tenuto a indossare la mascherina durante la permanenza a scuola.

Anche i genitori dovranno rispettare nuove norme. Il protocollo per la riapertura in sicurezza firmato dalla ministra Lucia Azzolina e dai sindacati. stabilisce per ridurre l'accesso di "visitatori" a scuola, lo studente potrà essere accompagnato "da parte di un solo genitore o di persona maggiorenne delegata dai genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale, nel rispetto delle regole generali di prevenzione dal contagio, incluso l'uso della mascherina durante tutta la permanenza all'interno della struttura".

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Devono essere 14 per classe gli alunni presenti, debitamente distanziati. Alcune scuole di Roma, come il liceo classico Augusto, si sono dotate di banchi monoposto, ma altre hanno deciso diversamente. “Non ne ho comprati", spiega la preside Corea, "anche perché nel nostro istituto possiamo garantire la presenza distanziata degli alunni. E poi, visto che non si possono usare gli armadietti, nei banchi doppi lo studente potrà usare l’altro posto per poggiare cappotti e zaini”.

Come ha deciso di utilizzare i fondi? "Ho preferito spendere i soldi in altro modo", specifica la preside dell'Istituto Vespucci, "abbiamo comprato dei forni, utili per la formazione dei ragazzi nel nostro liceo alberghiero, e potenziare l’apparato tecnologico: sono state comprate telecamere ed è stata potenziata la rete internet, anche perché vorremmo proseguire con la didattica a distanza visto che ci siamo accorti che è uno strumento utile”.

Tra una manciata di giorni i licei saranno alla prova più dura, con tutti gli studenti presenti. "Avremo da gestire 1100 alunni", dice la dott.ssa Corea, "ma siamo pronti”.

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