La preside del Montale “non si fida più di nessuno”. Ma neanche gli studenti di lei
"Io sono felice e sollevata, ma purtroppo non ho trovato il clima che mi auguravo. Sono entrata senza grandi aspettative ma ho trovato delle scritte sui muri ancora più aggressive delle precedenti. Non ci sono dubbi che si tratta di un attacco personale. Ho l'appoggio di tanti docenti e la solidarietà di professori e presidi di tutta Italia. Ma ci sono persone capaci di avvelenare un ambiente". A dichiararlo, in un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, è Sabrina Quaresima, la preside del liceo Montale accusata di avere avuto una relazione con uno studente maggiorenne della scuola. Gli ispettori regionali non hanno ravvisato alcuna violazione del codice disciplinare. Lo studente, infatti, ha deciso di non consegnare le chat che avrebbero provato la relazione tra i due. Nonostante l'esito dell'ispezione, sembra che il clima a scuola sia ormai compromesso. Nuove scritte sono apparse contro la preside sui muri del Montale: "Il titolo lo hai ancora, la credibilità no". Il clima, ha dichiarato la stessa preside, non è la stesso che si sarebbe aspettata di trovare.
Rapporti tesi tra la preside e gli studenti del Montale
Studenti e docenti del liceo Montale non starebbero sostenendo la preside, nonostante la vicenda si sia conclusa con un nulla di fatto. I rapporti con il vicepreside, conferma Quaresima a Il Corriere della Sera, sono ormai irrecuperabili. E anche quelli con il corpo docente non sarebbero dei migliori. Secondo quanto riportato dalla donna, una docente le avrebbe detto che è stata la sua femminilità a far sì che fosse alimentata una lettura distorta della vicenda. Ma anche gli studenti, viste pure le scritte offensive comparse nuovamente sui muri della scuola, non apprezzerebbero il suo ritorno. Tensioni ci sono state nelle scorse settimane tra i ragazzi e la dirigente scolastica per l'indizione di un'assemblea straordinaria, che la preside avrebbe cercato di ostacolare. A darne notizia, gli studenti del collettivo Montale. Al centro delle polemiche, anche il dress code imposto dalla preside considerato ‘discriminatorio': fu proprio questo uno dei motivi che spinse gli studenti a occupare la scuola a novembre.