La mossa di Virginia Raggi sotto assedio: “Basta giochetti base voti mia ricandidatura su Rousseau”
Virginia Raggi poco fa ha fatto la sua mossa per provare a uscire dall'angolo e resistere al bombardamento di chi chiede un suo passo indietro, condicio sine qua no per rendere possibile un'alleanza con il Partito Democratico e la sinistra alle prossime elezioni comunali anche a Roma. La sindaca ha chiesto, con toni duri, che la sua ricandidatura passi per il voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau parlando di "ambiguità", "giochi di palazzo" e "giochetti della vecchia politica". Con abilità la sindaca tira in ballo l'ex premier Giuseppe Conte, che in queste ore continua a lavorare alla tenuta della coalizione M5S-PD-LEU e il cui endorsement per l'ex ministro dem dell'Economia Roberto Gualtieri come candidato sindaco potrebbe essere la parola fine sulla ricandidatura di Raggi.
"È il momento che la base M5S si esprima sulla mia candidatura a Roma. Basta ambiguità e giochi di palazzo. – scrive Raggi su Facebook – Credo che, a poco più di tre mesi dal voto, sia un atto dovuto soprattutto nei confronti dei cittadini: siamo tutti ormai stanchi dei giochetti da vecchia politica. Lo scorso anno, mi sono candidata in piena trasparenza. Vorrei la stessa chiarezza da parte di tutti e non leggere retroscena o assistere, come avviene ormai da anni, a trame di potere volte a isolare chi è scomodo… Il mio pensiero va anche a Giuseppe Conte che stimo. Lo ripeto: basta ambiguità. Se qualcuno ha altri piani sulla città, lo dica apertamente. Si dia voce alla base. Intendiamoci: no a formule arzigogolate ma un voto netto sulla mia candidatura a Roma. Gli strumenti ci sono. La scelta alle persone".
Il messaggio è rivolto direttamente ai vertici del Movimento 5 Stelle, che a questo punto potrebbero decidere di interrogare la base sull'opportunità di un percorso di alleanza con il centrosinistra a Roma e nelle altre grandi città chiamate al voto al prossimo turno di amministrative (Torino, Napoli, Milano, Bologna). Per la segreteria di Nicola Zingaretti non sembrano esserci dubbi: ovunque ci siano le condizioni le indicazioni sono quelle di costruire un polo alternativo alla destra che tenga al suo interno anche il Movimento 5 Stelle.