La mossa dei Bianchi: “L’amico di Willy ha detto che il calcio fatale è stato sferrato da Belleggia”
"Ho visto Belleggia che dava un calcio sul petto a Willy, facendolo cadere contro un'automobile": questa la testimonianza riportata nel documento della difesa di Gabriele Bianchi nel quale è stato chiesto di acquisire gli atti del processo d'Appello sull'omicidio di Monteiro Duarte, avvenuto nella notte fra il 5 e il 6 settembre del 2020. Il processo davanti ai giudici della Corte d'Appello è cominciato, ma la prima udienza è slittata al 27 aprile.
A fornire la testimonianza inedita è stato Samuele Cenciarelli, l'amico di Willy che ha provato a proteggerlo durante il pestaggio. Il processo per le lesioni subite da Cenciarelli deve ancora iniziare: nonostante la testimonianza sia stata rilasciata all'indomani dell'aggressione, non era ancora disponibile per la Corte d'assise di Frosinone. La difesa dei fratelli Bianchi, che si trovano entrambi in carcere per scontare la condanna all'ergastolo per omicidio volontario aggravato, ha presentato questa inedita versione in cui sembra che il calcio sarebbe stato sferrato da Francesco Belleggia, condannato in concorso a 23 anni (la quarta condanna, invece, è nei confronti di Mario Pincarelli, a 21).
La testimonianza dell'amico di Willy
Fra le informazioni inedite emerse dalla testimonianza di Cenciarelli emerge un comportamento diverso da parte di Belleggia: è lui che avrebbe sferrato il colpo che, secondo quanto emerso dalla perizia del medico legale, potrebbe essere stato fatale per Willy. Fino ad ora, invece, la maggior parte delle testimonianze erano concordi nell'indicare Gabriele come autore del calcio, dato con la pianta del piede come tipicamente avviene nell'Mma, disciplina praticata dai Bianchi.
Gabriele Bianchi, secondo Cenciarelli, non avrebbe potuto picchiare Willy: in quel momento stava dando un calcio proprio a lui che, nel frattempo, era corso in soccorso dell'amico. "Mi è arrivato un colpo sul collo e sono caduto a terra", ha detto sostenendo una versione in parte diversa da quella rilasciata nella testimonianza di prima grado, più in linea con quella che vede Gabriele Bianchi come autore del colpo fatale.
I dubbi sull'attendibilità, rinviata udienza di appello
Il ragazzo, però, non è stato ritenuto dalla Corte pienamente attendibile, data la situazione in cui si trovava. Nella concitazione del momento, in cui è stato picchiato anche lui dal branco con diversi colpi che lo hanno fatto cadere a terra, potrebbe aver fatto confusione tra le persone. Secondo un'altra perizia, infine, il colpo fatale è stato quello che ha ferito Willy sulla carotide mentre stava provando a rialzarsi. A fronte di queste novità, la prossima udienza è stata rinviata al prossimo 27 aprile: i giudici dovranno pronunciarsi anche sulla nuova richiesta arrivata dalla difesa dei Bianchi.