La minaccia e diffonde i video intimi della ex minorenne agli amici e online: condannato un 18enne
Lei lo ha lasciato, lui si è fatto mandare dei video intimi che poi ha inoltrato ad alcuni amici: un brutto episodio di revenge porn nei territori del frusinate con protagonisti due minorenni. A denunciare l'ex una ragazzina minorenne che vive del Cassinate: è grazie a lei che gli inquirenti sono riusciti ad individuare il ragazzo, nel frattempo diventato maggiorenne e a portarlo a processo, svolto in parte nel tribunale dei minori e, per l'ultima parte, in quello di Cassino.
Cosa è successo: i ricatti e le minacce verso la ragazzina
I due si erano conosciuti tramite Facebook: dai social, in breve tempo, hanno iniziato a frequentarsi. Ma dopo qualche mese la ragazza ha cambiato idea e ha deciso di troncare la relazione. Da quel momento, come raccontato del processo e riportato da Ciociaria Oggi.it, la situazione è degenerata.
"Se mi lasci mi ammazzo, io non ce la faccio", le avrebbe detto il giovane. Poi, dopo aver minacciato di compiere gesti folli nei confronti di se stesso, è passato alle minacce di morte verso la ragazzina e la sua famiglia. Infine quella sulla diffusione delle sue immagini: "Se mi lasci, mando quelle tue foto a tutti".
La diffusione di foto e video
All'inizio la ragazzina non gli credeva, non pensava fosse capace di una cosa del genere. Ma ha iniziato a ripetere con così tanta insistenza che presto ha iniziato ad avere paura. Ha provato a rassicurarlo, riavvicinandosi. È a quel punto che, continuando a minacciarla, le avrebbe chiesto dei video intimi.
La ragazzina non ce la faceva più, si è rifiutata. E lui ha fatto proprio come aveva detto. Ha inoltrato foto e video privati della ragazzina ad un amico. Poi li avrebbe diffusi anche tramite dei falsi profili social creati ad hoc. Oltre alle immagini, però, avrebbe diffuso anche il numero di telefono della ragazzina, a cui sono arrivate chiamate e messaggi di ogni genere. Da qui è scattata la denuncia.
Le indagini e il processo
Il ragazzino, diciassettenne, è finito sotto indagine con l'accusa di abusi sessuali e sostituzione di persona: per inviare video e foto ha utilizzato anche alcuni account della sua famiglia. Agenti e Ris hanno analizzato cellulari e pc che il ragazzo aveva a sua disposizione. Per parte dei reati è stato ritenuto responsabile dal tribunale dei minori: è stata disposta una messa alla prova di un anno e mezzo con partecipazione a un percorso psicologico oltre che ad attività socialmente utili e sospensione del processo. Per l'ultimo episodio, quando ormai era diventato maggiorenne, è stato condannato a 9 mesi, pena sospesa, e ad una multa.