La metro B di Roma non esiste più: 30 minuti d’attesa e treni strapieni
Tempi d'attesa fino a trenta minuti, banchine strapiene, vagoni come carri bestiame. È questo il quadro della metro B di Roma, che di fatto non esiste più. Data la frequenza in cui passano i treni infatti il servizio è più simile ad un treno regionale. Atac ha informato i viaggiatori in varie occasioni che i disagi sono temporanei e dovuti al tema delle revisioni, che incide sulla disponibilità di treni da destinare alla tratta. Una situazione che si verifica ormai da mesi nella Capitale, ma nelle ultime settimane i tempi d'attesa lungo le fermate della metro B sono aumentati, fino a mezz'ora. I disagi si registrano soprattutto nelle ore di punta, quando a prendere i mezzi pubblici per spostarsi in città sono studenti e lavoratori.
Perché i tempi d'attesa sono lunghi sulla metro B
Quali sono i motivi dei lunghi tempi d'attesa dei convogli in stazione lungo le fermate della metro B e dei vagoni strapieni? Ci sono meno convogli a disposizione che possono essere impiegati sulle varie linee e quindi il servizio risulta rallentato. Ciò comporta anche un sovraffollamento dei vagoni, anche considerando la presenza dei turisti in città dato il periodo di alta stagione e che si spostano con i mezzi pubblici. Un problema dunque quello di lunghi tempi d'attesa della metro B, che purtroppo non si risolverà nel breve termine. Bisogna avere pazienza e attendere che gli interventi di revisione vengano terminati.
Aumentano attese e sovraffollamento anche sulle altre linee della metro
Se la metro B se la passa male, per le altre linee va meglio ma non benissimo. Tempi d'attesa prolungati anche sulla B1, sulla C e, in maniera più lieve, anche sulla linea A. Quest'ultima in particolare risulta strapiena specialmente al mattino prima delle ore 9 e nel tardo pomeriggio, quando cittadini e pendolari in uscita dal lavoro la utilizzano per tornare a casa. Tante le polemiche dei viaggiatori, che quotidianamente esprimono sui social indignazione per il servizio pubblico che pagano, pubblicando foto e video.