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Triplice omicidio a Prati (Roma)

La madre del killer che ha ucciso tre donne a Prati: “Era pieno di sangue, la droga l’ha rovinato”

A chiamare le forze dell’ordine sono state la madre e la sorella dell’uomo, Giandavide De Pau, già noto alle cronache per i legami con il boss Michele Senese e Massimo Carminati.
A cura di Natascia Grbic
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"Era confuso, in stato di choc, non si ricordava nulla, parlava di sangue, di tanto sangue, diceva anche che c’era un’altra persona ma non so cosa dirle, gli abbiamo detto di parlare, di raccontare ma lui continuava a ripetere che non si ricordava nulla, io non lo so se mai ricorderà o se ha cancellato tutto dalla sua testa". La madre di Giandavide De Pau, l'uomo arrestato per aver ucciso le tre donne giovedì mattina nel quartiere Prati a Roma, è disperata. In un'intervista rilasciata a Il Messaggero racconta gli attimi che hanno preceduto l'arresto del figlio: a chiamare la polizia è stata la sorella del 51enne, un tempo guardaspalle del boss Michele Senese.

"Se è stato lui e se mai lo ricorderà ho paura che possa compiere un gesto estremo, lo conosco. Se lo ha fatto è per la droga, quella maledetta droga. Ci ha detto di farlo riposare almeno un’ora che poi avrebbe provveduto e alla fine è entrata la polizia".

La donna spiega a Il Messaggero che non appena ha sentito la notizia delle tre donne uccise a Prati ha pensato che il figlio potesse essere coinvolto. "Davide, io lo chiamo così anche se il suo nome di battesimo è Giandavide perché il padre voleva Gianni e io Davide, ha da anni problemi di tossicodipendenza e sappiamo che frequenta certi ambienti, non glielo so spiegare in realtà perché ho pensato che fosse coinvolto, ho avuto un presentimento. Mi sono detta qui gli è successo qualcosa. Giovedì non riuscivamo a parlarci, aveva il telefono staccato".

De Pau ha diversi precedenti penali legali al mondo della droga e del riciclaggio. Il suo nome figura nelle carte dell'operazione Orchidea e nel blitz che i carabinieri misero a segno nel 2020 al Tuscolano. Da allora non si era più sentito parlare di lui. Fino a giovedì mattina, quando ha ucciso prima Martha Castano Torres nel suo appartamento di via Durazzo, e poi le due donne cinesi – ancora non identificate – nell'appartamento di via Riboty. Nel suo interrogatorio ha dichiarato di non ricordare nulla di quei momenti.

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