La lettera di Mark Samson, il racconto delle ultime ore di Ilaria Sula prima e dopo il femmincidio

Mark Samson in una lettera consegnata ai pm racconta la sua versione dei fatti in merito alle ultime ore di vita di Ilaria. Nella lettera scritta di proprio pugno Samson spiega quanto accaduto prima e dopo aver ucciso la ex fidanzata a coltellate nell'abitazione di famiglia in via Homs a Roma. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, configurano il reato di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e di occultamento di cadavere. Ecco la ricostruzione passo passo delle ultime ore di vita di Ilaria, quanto si sono detti lei e il killer e cos'è successo dopo, quando e come Samson si è sbarazzato del suo corpo.
"Si era fatto tardi e mi chiese se poteva dormire da me"
Ilaria Sula, ventidue anni, studentessa alla Facoltà di Scienze Statistiche dell'Università Sapienza, la sera del 25 marzo è uscita dall'abitazione di San Lorenzo in cui viveva insieme alle sue coinquiline ed è scomparsa. Le indagini della polizia hanno scoperto come abbia passato la notte a casa dell'ex fidanzato Mark Samson. "Dalle 22.15 alle 00.00 circa abbiamo parlato della nostra relazione, del fatto che mi dava fastidio e mi ero stancato di aspettare e lei nel frattempo cercava altre persone con cui legare.
Si era fatto tardi e quindi mi chiese se poteva rimanere a dormire da me. Le ho dato un pigiama con cui potesse dormire comoda. Ci sdraiamo sul mio letto iniziamo a parlare delle cose belle vissute insieme, le esperienze, i viaggi e i nomignoli che ci siamo dati."Amore, tesoro, vita…" per poi passare a quelli albanesi "Shpirt", "Zemra ime" e infine quelli filippini "‘Bebe Ko', ‘Mahal', ‘Asawa'".
La ricerca della valigia e il ruolo della mamma di Samson
Ciò che succede dopo è il femminicidio di Ilaria, Samson l'ha accoltellata alla gola. Poi ha chiesto aiuto a sua madre, Nors Man Lapaz, attualmente indagata per concorso in occultamento di cadavere, per aver aiutato il figlio a pulire le macchie di sangue in casa. Gli investigatori hanno scoperto le tracce con le torce al luminol durante i sopralluoghi. Samson ha anche detto di aver consegnato a lei lo smartphone di Ilaria, che lo ha nascosto in casa e che i poliziotti hanno ritrovato e sequestrato.
Durante l'interrogatorio in questura dello scorso 7 aprile la mamma di Samson ha raccontato la sua versione dei fatti: "Ho sentito e sono entrata in camera. Mi ha aperto la porta, la faccia di Mark non era la sua. Lui era rosso, tremava forte, da far paura, mi ha detto ‘non ho dormito, non ho mangiato…'. Lo diceva come fosse un demonio, ho avuto paura che facesse del male anche a me. Gli ho detto ‘calmati' e lui tremava e mi ha detto ‘mamma…mamma!!"‘, ha detto la madre di Mark.
Quando è entrata all'interno della stanza ha visto "una donna con la faccia a terra. Gli ho detto ‘amore, cosa hai fatto? E lui in filippino mi ha detto ‘se non lo facevo io ammazzavano me' come a voler dire che se non moriva lei sarebbe morto lui. "È venuto nella mia stanza e mi ha chiesto ‘mamma abbiamo una valigia grande?', io gli ho indicato dove si trovava e lui l'ha presa. Poi dopo sono andata in cucina, è venuto anche lui e ha preso una busta".
"Misi il trolley in auto e mi fermai a comprare le sigarette"
Nel secondo stralcio di lettera Samson scrive come abbia portato il corpo di Ilaria fuori casa, chiuso appunto dentro alla valigia. "Ho aperto tutti gli sportelli dell'auto per vedere se il trolley entrava sui sedili al posto del portabagagli, ma invano. Porto il trolley fuori dal condominio, era una giornata con un sole splendente, abbagliante.
Vedo due ragazze che vengono nella mia direzione, le lascio passare e subito dopo sollevo il trolley senza l'aiuto di nessuno: apro il vano portabagagli e mi fermo un attimo per riprendere le forze. Risollevo la borsa e la sistemo sul lato destro del portabagagli e parto senza una direzione precisa.
Mezz'ora dopo le 16 circa mi fermo da un tabaccaio e compro le sigarette e un accendino". Ilaria Sula è stata trovata morta il 2 aprile scorso, il cadavere era chiuso nella valigia e si trovava in fondo ad un dirupo a Capranica Scalo.