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La lettera dei colleghi di Christian Raimo a Valditara: “È un valore aggiunto per la scuola”

Christian Raimo è stato sospeso per tre mesi dall’insegnamento per le critiche al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Oggi la lettera dei colleghi al ministro in solidarietà al professore dell’Archimede.
A cura di Valerio Renzi
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Ieri gli studenti e le studentesse del Liceo Archimede hanno protestato contro la sospensione di Christian Raimo, insegnante e scrittore molto noto per il suo attivismo culturale e politico. Raimo per tre mesi non sarà in classe e riceverà uno stipendio decurtato del 50%, per le polemiche a seguito delle sue dichiarazioni di dura critiche al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Ai tantissimi messaggi di solidarietà si aggiunge oggi una lettera firmata dai colleghi, come riportato oggi da un lancio dell'agenzia Ansa.

La lettera dei colleghi di Raimo al ministro Valditara

La sospensione di ben tre mesi dal lavoro con cui si punisce il prof. Raimo (concedendogli un umiliante ‘assegno alimentare') per aver espresso, in un ambito extrascolastico e con termini coloriti e metaforici da intellettuale, il suo giudizio sul ministro Valditara, è la prova di un sistema punitivo che, per primo, non rispetta le istituzioni. L'istituzione che reprime e punisce chi esprime il proprio pensiero se questo non è allineato, è un'istituzione che non cresce ed educa cittadini liberi, ma alleva sudditi.

Se i termini usati dal prof. Raimo siano stati lesivi e offensivi si sarebbe potuto giudicare nei termini di una querela per diffamazione sporta dal diretto interessato, invece l'Ufficio scolastico ha scelto il repressivo strumento del provvedimento disciplinare senza ‘se' e senza ‘ma' che sfrutta la superiorità gerarchica.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione', recita l'art. 21 della Costituzione italiana. In seguito al provvedimento disciplinare che sospende il prof. Christian Raimo colpevole di ‘comportamento in grave contrasto sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo con gli obblighi sanciti dal codice di comportamento dei pubblici dipendenti', appare evidente che il pronome ‘tutti' vada limitato a chi non ricopra il ruolo di docente. Tutti, tranne un docente

Come docenti, colleghe e colleghi del prof. Raimo, siamo certi che la sua passione civica e il suo impegno nella società siano un valore aggiunto all'essere docente in una scuola che dovrebbe essere luogo di confronto libero e democratico, culla di dibattiti e scambi argomentati. In questo contesto vogliamo riaffermare con decisione la nostra volontà di crescere e far crescere giovani cittadini liberi di esprimersi. Per questo esprimiamo piena solidarietà al collega Raimo ritenendo che il caso non sia personale ma piuttosto che questo genere di provvedimenti leda la libertà di espressione e di pensiero per cui l'uomo combatte da sempre atteggiamenti dittatoriali e autoritari ed esercizi di potere.

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