La Lega tappezza Roma di manifesti: senza candidato sindaco Salvini ci mette la faccia
“Roma una città più sicura”, ma anche “più pulita”, “più efficiente” e “città dello sport”. Sono questi alcuni degli slogan della Lega, sui manifesti che da ieri tappezzano tutta la città. In assenza di un candidato a sindaco del centrodestra è Matteo Salvini a metterci la faccia aprendo la campagna elettorale in vista delle elezioni comunali del 2021.
Giacca blu e sguardo deciso, con accanto il motto “Prima gli italiani” e il simbolo di “Lega – Salvini Lazio”, il leader del Carroccio promette in tema di sicurezza la chiusura dei campi nomadi sparsi per la città e di fermare abusivismo e illegalità, e di fornire taser alla polizia. Tra le altre proposte riportate in quattro diversi manifesti investimenti sull'edilizia scolastica, un piano di riorganizzazione urbana a favore dei disabili e il potenziamento dell'ufficio del condono. E ancora: completamento dei lavori sulla metro C, rigenerazione urbana, un piano di manutenzione stradale, la riorganizzazione della raccolta differenziata, una termovalorizzazione e la gestione integrata delle aree verdi. In ambito sportivo si promette la riqualificazione dello stadio Flaminio, il completamento delle grandi opere lasciate incompiute e, infine, la realizzazione dello stadio della Roma.
"Roma torna capitale" è lo slogan della campagna leghista partita in grande stile: da tempo Matteo Salvini conduce in prima persona la sua battaglia di opposizione a Virginia Raggi, e non ha mai nascosto l'importanza di un'affermazione elettorale del Carroccio in città. Ma al momento al centrodestra manca un nome concreto come candidato alle elezioni. Dalla sede centrale di via Bellerio a Milano evidenziano come l'obiettivo principale sia una "vittoria del centrodestra unito, con una personalità forte e credibile", che Salvini vorrebbe fosse un candidato civico che si rivolga anche al ceto medio e all'imprenditoria. Claudio Durigon, coordinatore romano della Lega, garantisce che ”La Lega vuole governare Roma con un nome che dia fin da subito azione al programma del centrodestra". E soprattutto che "conta più il programma che il nome del sindaco”.
Il nome resta comunque da trovare. In un'intervista rilasciata ieri a Il Tempo, il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, boccia l'idea che sia un leader politico a guidare Roma: "Ci vuole qualcuno che si dedichi a fare il sindaco per i prossimi cinque anni e non abbia altre distrazioni", sostiene l'europarlamentare azzurro, suggerendo che debba essere qualcuno sul modello di Guido Bertolaso, ossia "una persona che abbia dato prova di saper amministrare" come "un militare, oppure un manager, qualcuno che provenga da una branchia dello Stato o da una grande azienda privata".
Anche Fratelli d'Italia deve ancora decidere quale nome proporre per Roma, sebbene all'interno del partito circoli da tempo il nome del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, come possibile candidato. Oltre a Rampelli, il partito di Giorgia Meloni avrebbe comunque "diversi nomi che potrebbero potenzialmente correre per il Campidoglio", come sottolinea Andrea De Priamo, capogruppo di FdI in Campidoglio.
Anche il centrosinistra è lontano da individuare un nome per il Campidoglio, anzi deve ancora decidere se e come fare le primarie. Così l'unica candidata sicura è l'attuale sindaca Raggi. Così mentre il centrodestra trova un accordo, Matteo Salvini si porta avanti con il lavoro.