La famiglia di Gianmarco Pozzi contro l’archiviazione: “Vogliamo sapere chi l’ha ucciso”
"Qualcuno ha ucciso Gianmarco, non archiviate e scoprite chi è stato". Questo in estrema sintesi è l'accorato appello della famiglia di Gianmarco Pozzi, il giovane trovato senza vita ad agosto 2020 sull‘isola di Ponza dove lavorava. La Procura di Cassino ha chiesto l'archiviazione e la risposta di amici e parenti del giovane è arrivata attraverso una manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio in piazza Re di Roma. "Lotterò fino alla fine dei miei giorni" ha ribadito Paolo Pozzi il papà della giovane vittima.
"Dobbiamo ribadire che la stessa Procura è dalla nostra parte, poiché facendo una super perizia ha stabilito che si tratta di omicidio se non altro omicidio preterintenzionale. Quindi rimaniamo sbigottiti perché si chiede l'archiviazione solo perché non si riesce a trovare l'autore" ha spiegato l'avvocato della famiglia Pozzi Fabrizio Gallo.
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Alla manifestazione hanno aderito anche i parenti di altri casi di cronaca noti. Era presente infatti Pietro Orlandi, fratello di Emanuela; Alessandra Verni, la mamma di Pamela Mastropietro; Roberta Carassai, mamma di Alessandro Venturelli; Maria Tuzi, figlia di Santino; Gaia e Luana Mollicone, cugine di Serena; Barbara Degli Esposti, mamma di Alex Bonucchi. Storie diverse, alcune più recenti e altre lunghe più di 30 o 40 anni ma accumunate tutte da un'unica richiesta: ottenere giustizia e verità. "In tutti questi casi ci sono sempre elementi da approfondire – ha dichiarato Pietro Orlandi ai nostri microfoni – e pensiamo poi quanto è brutta la parola archiviazione per un familiare. Archiviare una persona è un po' come metterci un timbro e lasciarla chiusa in un cassetto".