La falsa lettera della madre di Willy Monteiro sui social, la famiglia: “Basta strumentalizzazioni”
Negli ultimi giorni sta girando una lettera sul web che si dice scritta da Lucia Monteiro Duarte, la madre di Willy, ucciso a Colleferro la notte del 6 settembre 2020. Una lettera che è stata condivisa migliaia di volte e che è stata pubblicata da diverse persone, ottenendo migliaia di like. Quella lettera però, non è stata scritta dalla madre di Willy.
La smentita è arrivata tramite la pagina ufficiale della famiglia del giovane, ‘Il sorriso di Willy‘. "La giustizia va perseguita in tutte le sue forme e per questo come famiglia ci discostiamo da ogni genere di strumentalizzazione – si legge nel post pubblicato su Facebook – Stanno girando molte lettere firmate la ‘Mamma di Willy' non scritte dalla famiglia. La preghiera è l'unico mezzo che abbiamo per parlare con Willy e resterà sempre una cosa privata".
La presenza composta della famiglia di Willy
Finora la famiglia di Willy non ha mai voluto rilasciare interviste o dichiarazioni a mezza stampa. Poche parole, una presenza composta per tutto il processo e sin dal giorno successivo all'omicidio del figlio ne hanno caratterizzato il comportamento. Solo quando Gabriele Bianchi ha dichiarato per l'ennesima volta di non aver toccato Willy, la madre del ragazzo ha detto "mio figlio non si è ucciso da solo". Anche dopo la sentenza la famiglia ha espresso soddisfazione, ma a chi lo ha espressamente chiesto ha dichiarato che agli imputati non ha nulla da dire.
Due ergastoli e due condanne e 23 e 21 anni
Per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte sono stati condannati in primo grado i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. I primi due dovranno scontare l'ergastolo, Belleggia ventitré anni di reclusione e Pincarelli ventuno. Massimiliano Pica, il legale dei Bianchi, ha definito la sentenza un ‘aborto giuridico'. Anche Vito Perugini, legale di Belleggia, ha riferito che ricorrerà in appello. Soddisfatta invece Loredana Mazzenga, avvocata di Pincarelli, che dichiarato come sia stato dimostrato un ruolo marginale del suo assistito.