La donna incinta pestata da tre uomini a Termini: “Mi hanno massacrata perché non volevo rubare più”
"Hanno mandato un gruppo di picchiatori a massacrarmi perché gli avevo detto che non volevo rubare più. Mi hanno aggredita mentre ero in metro, usando il tirapugni e colpendomi anche con le bottiglie". A parlare, in un'intervista rilasciata a Il Messaggero, è la donna picchiata da tre uomini all'interno della metro di Roma. Incinta all'ottavo mese, i medici hanno fatto nascere il bambino con un cesareo d'urgenza: il piccolo sta bene, ma la madre è ancora ricoverata in gravi condizioni. Nei prossimi giorni dovrà essere sottoposta a un delicato intervento al viso: chi l'ha aggredita le ha rotto la mascella.
"Il mio unico pensiero era il figlio che avevo in grembo. Dovevo proteggere lui e per questo ho tenuto sempre le mani sulla pancia. Da qui il motivo delle tante ferite al volto: era l’unico punto che potevano colpire. Ero a terra e per impedire loro di picchiarmi sul ventre mi sono nascosta sotto i sedili della metro. Ma non smettevano. Hanno continuato per diversi minuti: calci, pugni, sputi finché non siamo arrivati alla fermata Termini. A quel punto si sono aperte le porte e loro, dopo un’altra serie di botte, sono scappati via".
Sul caso indagano gli agenti della Polizia di Stato, che l'hanno messa sotto protezione in ospedale. C'è massima allerta da parte di forze dell'ordine e personale sanitario: non è escluso, infatti, che chi ha aggredito la donna in quel modo possa tornare e farle ancora del male.
Il movente dell'aggressione sarebbe da ricercare nel fatto che la donna, 40 anni e dodici figli, non voleva più rubare e fare l'elemosina. "Devi guadagnare di più", le hanno detto i tre uomini, che la donna ha indicato come i suoi ‘protettori', prima di prenderla a calci e pugni all'interno della metro. Con loro c'erano anche due ragazze, che si sono dileguate insieme ai tre. La scena è stata ripresa dalle telecamere dei telefonini, con il video che è andato immediatamente virale sui social. E così i tre aggressori potrebbero avere le ore contate. Si tratterebbe di tre uomini residenti nel campo rom di Castel Romano, che al momento non sono stati ancora rintracciati.