La destra occupa Teatro di Roma: Fratelli d’Italia scavalca il ministro Sangiuliano e organizza il blitz
"La destra sta occupando il teatro di Roma". Con una conferenza stampa improvvisata Francesco Siciliano, il presidente del cda dell'ente che gestisce i teatri della capitale, lancia l'allarme. Negli stessi minuti la notizia viene fatta arrivare ai giornali: il nuovo direttore è Luca De Fusco. È stato eletto in una riunione con i rappresentanti del Mibact e della Regione Lazio, in una seduta autoconvocata che, in barba al regolamento, ha deliberato senza il presidente.
Ma soprattutto ieri la destra di governo ha scelto di indicare il vertice della nuova Fondazione, senza Roma Capitale, che ricordiamo è proprietaria dei teatri e mette due terzi del bilancio di spesa. Una forzatura istituzionale, come minimo.
Ieri Christian Raimo e Graziano Graziani hanno ricostruito tutte le anomalie di quanto accaduto, inserendole in un quadro già difficile per il teatro nella capitale. Oggi a confermare i retroscena è arrivato il sindaco Roberto Gualtieri, solitamente cauto nelle dichiarazioni nei confronti del governo, che interrompe due anni improntati al galateo istituzionale e dice senza mezzi che termini che a imporre il nome di De Fusco è stato, scavalcando anche il ministro Gennaro Sangiuliano, Federico Mollicone.
Mollicone, fedelissimo di Giorgia Meloni e presidente della Commissione Cultura, è il colonnello che organizza le truppe per procedere alla nomina di uomini di provata fiducia in tutti i gangli della cultura italiana. Così, mentre Sangiuliano trattava con il Campidoglio per trovare un nome condiviso, Mollicone imponeva la rottura. "Avevo concordato con il ministro Sangiuliano un percorso condiviso, nel metodo e nel merito. Invece poi un deputato ha fatto riunire i consiglieri delle destra in una saletta in assenza del presidente e del delegato del Comune di Roma", spiega il primo cittadino a Repubblica. Il nome del deputato? Gualtieri non ne fa un mistero che si tratti di Mollicone, "che ha organizzato questa prevaricazione in nome del suo partito, in spregio alla leale collaborazione tra le istituzioni".
La nomina di De Fusco è legittima? Tutto da vedere, Gualtieri annuncia che l'atto di nomina sarà impugnato: "È un atto improprio anche da un punto di vista formale, e mi sembra evidente che questo blitz non andrà da nessuna parte perché totalmente illegittimo. È veramente uno spettacolo penoso".