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Elezioni regionali Lazio 2023

La destra nel Lazio è senza candidato, così rimanda il più possibile le dimissioni di Zingaretti

Da una parte Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia chiedono a gran voce a Nicola Zingaretti di lasciare la Pisana, dall’altra prendono tempo sull’approvazione del collegato al bilancio: ogni giorno guadagnato è utile per trovare un accordo su un candidato comune per le regionali del 2023. Accordo che è ancora lontano.
A cura di Valerio Renzi
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A gran voce il centrodestra alla Regione Lazio da settimane chiede le dimissioni di Nicola Zingaretti. Il governatore uscente, eletto deputato alle elezioni dello scorso 25 settembre, per l'opposizione avrebbe dovuto lasciare la poltrona alla Pisana già questa estate una volta presa la decisione di correre con un seggio sicuro. Ma oggi, che l'iter delle dimissioni è ormai tracciato, da una parte gli esponenti di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia chiedono di accelerare i tempi per tornare alle urne, dall'altra lavorano per allungare quanto più possibile il momento del voto.

"La legislatura regionale è conclusa, abbiamo approvato il collegato in bilancio in giunta, che sta per andare in consiglio, molto importante. Si può fare in due o tre settimane, subito dopo io mi dimetterò", aveva dichiarato il 12 ottobre Nicola Zingaretti. Chiuso il collegato in giunta il documento dovrà ora passare per la commissione competente e poi per l'approvazione definitivamente in aula. La commissione bilancio era convocata per la giornata di oggi ma, su richiesta delle opposizioni, è slittata a lunedì dopo essere già stata dilazionata sempre per iniziativa dei gruppi di centrodestra.

Proprio lunedì la giunta per le elezioni prenderà atto delle accettazioni degli incarichi parlamentari e comincerà il count down che porterà verso il voto. Secondo i più esperti, per quanto Zingaretti potrà rimandare le dimissioni formali per attendere il voto sul collegato, non si potrà andare oltre domenica 6 febbraio. Ma per le forze politiche, tutte alle prese con la ricerca di un candidato per vincere e con le alleanze da delineare con certezza, ogni giorno in più è utile.

Nel centrosinistra il Partito Democratico prova a trovare un accordo interno su un nome da proporre ai possibili alleati, nella speranza (per i più un miracolo) di confermare il campo largo che oggi governa la Regione Lazio che va dal Movimento 5 Stelle ad Azione e Italia Viva. Ma anche in casa del centrodestra non è che sia tutto rosa e fiori: Fratelli d'Italia ribadisce che la scelta del candidato gli spetta di diritto (visto come la Sicilia è andata a Forza Italia e la Lombardia è considerata di competenza leghista), ma un nome forte che metta d'accordo tutti ancora non c'è, e Forza Italia e Lega non hanno nessuna intenzione di non dire loro. Tutto è rimandato a dopo la formazione del governo dunque, una ragione in più per prendere tempo.

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