La destra attacca Julia, ma l’assistente virtuale di Roma è davvero un fallimento?

È bufera su Julia, la nuova assistente per turisti e cittadini di Roma basata sull'intelligenza artificiale e presentata solo la scorsa settimana. Il centrodestra ha chiesto infatti la convocazione urgente di una seduta della commissione Trasparenza per conoscere dettagli sul bando per l'affidamento della realizzazione dell'applicazione. Quanto è costata Julia alle casse del Campidoglio? I consiglieri di Lega e Fratelli d'Italia ipotizzano una cifra vicina ai 10 milioni di euro.
"Il coraggio del Pd che continua a difendere l'investimento sull'app Julia è davvero commovente. Ci troviamo, infatti, davanti a un flop senza precedenti che ignora la toponomastica della città, dando indicazioni a caso e risultando quindi inutile per turisti e cittadini. Ma l'aspetto più inquietante è che mancano notizie certe anche sui soldi investiti per questo clamoroso fallimento", scrivono in una nota i consiglieri di Fratelli d'Italia.
Julia, la destra attacca: sperpero di soldi pubblici
Ma davvero Julia non serve a niente? Forse è costata troppo, e forse non è così intelligente, ma la nuova assistente virtuale non ha solo aspetti negativi. È vero, ChatGPT può rispondere senza problemi alle stesse domande di Julia, ma l'assistente virtuale di Roma è stata progettata appositamente per cittadini e turisti, quindi ha senso che sia un'applicazione indipendente.
Osserva però Marco Perissa, deputato di Fratelli d'Italia e presidente della federazione romana del partito di Giorgia Meloni:
"Julia non è altro che l'ennesimo fallimento della giunta Gualtieri. Ad oggi, infatti, non è chiaro perché si siano voluti spendere quasi dieci milioni di euro per un'applicazione che offre pochissimo di più di un servizio già presente nel mercato virtuale a costo zero. È uno sperpero assoluto di soldi pubblici, attraverso una procedura che ancora oggi rimane avvolta nel mistero, che genera sconcerto e indignazione".
"Attivata da alcuni giorni dopo mesi di ritardo, Julia esordisce con un grandioso flop, scambiando una linea di bus per un'altra, inventando a Roma strade che non esistono, confondendone nomi, percorsi e lunghezze. E questi sono solo alcuni esempi di un test che sta facendo acqua da tutte le parti", rincara la dose il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori.
Julia, cosa funziona e cosa no
Abbiamo testato Julia per capire se sia davvero così disastrosa. Ecco alcune funzioni che hanno funzionato correttamente:
- Ha fornito correttamente i tempi di attesa dei bus alla fermata richiesta.
- Ha indicato il pronto soccorso meno affollato al momento della richiesta.
- Ha suggerito un valido itinerario delle migliori chiese del centro di Roma.Ha fornito una scheda turistica sulla chiesa di Sant'Ignazio di Loyola.
- Ha elencato i dieci monumenti più importanti della città e dieci meno conosciuti.
- Ha indicato come prenotare un taxi per l'aeroporto di Fiumicino.

Cosa sbaglia Julia
E allora cosa sbaglia Julia? Ci sono diversi problemi. Come sottolineato dalla pagina Facebook SOS Patrimonio Storico di Roma, Julia non è aggiornata sugli eventi culturali. Se le si chiede quali mostre visitare nel weekend, non menziona né la mostra su Frida Kahlo né quella su Caravaggio. Su quest’ultima, anzi, risponde:
"Al momento non ho informazioni specifiche sugli orari e i biglietti per la mostra ‘Caravaggio 2025' presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini. Ti consiglio di visitare il sito ufficiale per ottenere dettagli aggiornati su orari e prezzi dei biglietti. Se hai altre domande o necessiti di ulteriori informazioni, fammi sapere".
Molto più puntuale ChatGPT, che invece risponde correttamente citando entrambe le mostre. Tuttavia, è possibile che Julia non possa effettuare ricerche in tempo reale sul web, rimanendo quindi limitata ai dati caricati dal Comune.
Un altro esempio curioso riguarda la toponomastica. Se le si chiede quale sia il vicolo più stretto di Roma, Julia va in confusione: prima risponde in un modo, poi accetta la correzione dell'utente, infine torna a preferire la prima risposta, probabilmente errata. Bisogna dire che anche ChatGPT non è sicuro al 100% su questo dato, ma la sua capacità di elaborare una risposta sembra più raffinata.
