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La denuncia di dipendenti e studenti del British School di Roma: “Noi vittime di bullismo e mobbing”

Indagini interne in corso sulla British School di Roma in via Gramsci ai Parioli, dopo la denuncia di 24 persone che hanno segnalato un “ambiente tossico, malsano e pericoloso”.
A cura di Alessia Rabbai
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La sede del British School di via Gramsci (Immagine da Google Maps)
La sede del British School di via Gramsci (Immagine da Google Maps)

La British School di Roma in via Gramsci ai Parioli ha avviato un'indagine interna a seguito della denuncia presentata tre anni fa da ventiquattro persone tra dipendenti, ex dipendenti e allievi, per la presenza di "un ambiente tossico, malsano e pericolso" facendo riferimento a presunti episodi di bullismo e mobbing, rispetto ai quali oggi non è stato ancora trovato alcun responsabile. Una vicenda quella riportata dal quotidiano britannico The Guardian, a seguito della quale c'è stata la rimozione dell'allora direttore e ad indagini interne avviate dal consiglio direttivo dell'Accademia. Oggi l'istituto inglese, che riceve la metà dei finanziamenti dalla British Academy sovvenzionata dal governo del Regno, vede a capo del consiglio il multimilionario Mark Getty. Sono state proposte delle riforme, tra le quali un nuovo codice di condotta, la formazione di un team di alti dirigenti e un nuovo approccio alla diversità e all'inclusione. Ad oggi però, come si apprende dal quotidiano britannico, nessun membro del personale è stato oggetto di azione disciplinare.

Le accuse avanzate da docenti e studenti sarebbero quelle di cattiva gestione, ambiente che hanno definito "tossico" e pratiche di lavoro sleali. Hanno dichiarato che a seguito di questi avvenimenti "il personale soffriva di problemi di salute fisica e mentale a causa, per le cattive condizioni di lavoro". Alcune persone che frequentavano l'istituto hanno raccontato che "gli episodi di bullismo e le intimidazioni avvenivano quotidianamente". Inoltre il personale veniva sfuttato per compiti che non gli spettavano, come ad esempio una ricercatrice che sarebbe sta costretta a fare la custode notturna. Nessuno faceva nulla e chi si ribellava sarebbe inoltre rimasto vittima di ritorsioni, dal mobbing fino al licenziamento.

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