La denuncia dei presidi romani: “Pioggia di diffide da prof no vax, a rischio l’orario scolastico”
Nei prossimi giorni è prevista la riapertura delle scuole dopo la pausa invernale, ma molte cattedre restano scoperte: il rischio, condiviso dai e dalle presidi, è quello di non riuscire a garantire le 8 ore di tempo pieno o le 5 di orario ridotto delle attività didattiche, soprattutto per quanto riguarda la scuola primaria. La causa, oltre a docenti contagiati e in quarantena, sono i professori e le professoresse no vax: di media, approssimativamente, possiamo contare 10 docenti no vax per ogni scuola, non abilitati, quindi, a poter riprendere l'attività lavorativa dal 10. Alcuni, per prendere tempo e continuare a lavorare fino ad ora, hanno accettato di prenotare il proprio vaccino, ma poi non si sono presentati all'appuntamento ed oggi risultano inadempienti.
I professori e le professoresse non vaccinati si stanno mobilitando anche in altri modi: "Nelle scuole stanno arrivando decine e decine di diffide da parte degli avvocati del personale che contesta direttamente l'obbligo vaccinale e numerosi certificati medici, talvolta poco comprensibili, in cui si attesta un ipotetico stato di fragilità del proprio paziente", ha dichiarato a Fanpage.it Mario Rusconi, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi del Lazio nella giornata di ieri.
"Stiamo esaminando le diffide con i nostri avvocati che per il momento ci hanno detto di non prenderle in considerazione, perché basate su motivazioni non valide: c'è chi scrive che la norma è anticostiutizionale e che non si può impedire il diritto al lavoro. Per quanto riguarda i certificati di rivolgersi all'Ordine dei medici per avere delucidazioni e, davanti ad incongruenze molto forti, di inviare una segnalazione alla magistratura. I certificati presentati, per essere considerati validi, devono essere firmati da medici vaccinatori, con specifica dicitura, che però manca in molti dei certificati presentati."
Pioggia di certificati inviati da personale no vax: ma i documenti non sono validi
"La regione assegna ad ogni medico generale un codice per indicare se è vaccinatore che deve essere indicato come dicitura. Nella mia scuola una delle professoresse esenti aveva un certificato del medico di medicina generale privo di codice: ho chiesto di farlo autodichiarare per allegarlo al certificato, ma non lo ha fatto. Le ho dovuto notificare l'invito ed ora ha prenotato il vaccino per il 15 gennaio", dice una preside che non ha potuto prendere in considerazione il certificato che le era stato inviato. "Dei miei 7 novax, a seguito dei miei inviti, 5 si sono inseriti nel percorso vaccinale e i 2 irriducibili risultano esentati da un medico non vaccinatore, pertanto li inviterò a produrre esenzione da medico vaccinatore, ma nelle more li adibisco ad altre mansioni. La decisione è già firmata e verbalizzata."
Le scuole riaprono il 10 gennaio, ma mancano i prof
"La mancanza di molti professori e professoresse è confermata, diffide e certificati continuano ad arrivare. Ci aspettiamo alti numeri di emergenza, il numero di docenti è alto: ai no vax, poi si aggiungono quelli risultati positivi o in quarantena oltre alle malattie e le assenze di base. C'è preoccupazione, ci sarà molta difficoltà a trovare supplenti, soprattutto per alcune cattedre, come quelle di scuola primaria o per le materie scientifiche nelle scuole superiori, c'è il rischio che non si riesca a garantire l'intero orario scolastico, soprattutto per la scuola primaria e il tempo pieno", fa sapere a Fanpage.it la professoressa Cristina Costarelli, dalla presidenza dell'ANP del Lazio. "Stanno arrivando nuove comunicazioni anche in queste ore: la quarantena non si può prevedere con grande anticipo. Nel frattempo, dove ci sono gli estremi per farlo, il dirigente scolastico procede alla sospensione dal servizio del docente, a prescindere da avvocati e diffide."
"Il rientro dalle vacanze invernale? Una tragedia, la chiamarei", dichiara, invece, la preside dell’istituto comprensivo Villaggio Prenestino Angela Giuseppina, detta Giusy, Ubriaco. "Oggi nonostante la scuola fosse chiusa ho fatto una sorta di schema per quella che sarà la riapertura della scuola lunedì 10 e fra i docenti no vax, quelli positivi e quelli in quarantena (senza considerare quelli che potranno rivelarsi assenti per situazioni non prevedibili), c'è una situazione di disagio evidente: mancherà una bella fetta di personale. Va considerato, inoltre, anche il numero di positività del corpo studentesco durante le vacanze: solo fra il 29 e il 30, ho ricevuto dall'Asl la disposizione di quarantena su 6 intere classi, mentre in un'altra i positivi si attestano sulla decina. Una volta rientrati sarà un continuo predisporre quarantene e isolamenti; la mancanza di chiarezza nelle disposizione, già a partire dal tipo di tampone necessario al rientro (T0, T5), crea confusione anche fra i genitori."
Le preoccupazioni, anche in questo caso, riguardano l'orario scolastico: "Per quanto riguarda la mia scuola è possibile che non si riesca a coprire l'intero orario scolastico, soprattutto nella primaria. Ho già disposto la ricerca di supplenti, ma prima del 10 dovremo riaggiornarci, perché se questo è il trend, potremmo avere altre assenze e sarà necessario rimodulare l'orario degli studenti altrimenti è impossibile garantire la presenza." Questa situazione, come diceva il professor Rusconi, rallenta il lavoro normale del preside che in questo momento dovrebbe dedicarsi molto alla cura della scuola per impedire che ci sia la diffusione del virus. "Lunedì, al rientro dovrò per prima cosa notificare i provvedimenti di sospensione ai docenti che non si sono vaccinati e subito dopo riprendere con la ricerca supplenti: è una situazione allucinante che non si risolve nel giro di mezz'ora, ma forse neanche il giorno dopo", conclude la professoressa Ubriaco.