La cugina di Serena Mollicone sui social: “Giustizia non è arrivata per omertà e coscienze sporche”
A 21 anni di distanza dalla scomparsa di Serena Mollicone, a luglio scorso la Corte d'assise del Tribunale di Cassino ha assolto tutti gli imputati per l'omicidio della 18enne di Arce, Frosinone.
Dopo due giorni di ricerche, Serena viene ritrovata morta in un bosco nei dintorni del paese, legata e con una busta di plastica stretta alla testa. La tragica svolta nelle indagini arriva molti anni dopo, l'11 aprile 2008 con il suicidio del brigadiere Santino Tuzi, che pochi giorni prima di togliersi la vita aveva raccontato di aver visto Serena entrare nella caserma dei carabinieri di Arce proprio il giorno della scomparsa e di non averla mai vista uscire. La procura di Cassino, dopo aver indagato sulla famiglia del maresciallo Franco Mottola, chiede l'archiviazione delle indagini per insufficienza di prove. Nel 2016 arriva la seconda svolta: viene disposta la riesumazione della salma, esaminata in seguito dall'antropologa Cristina Cattaneo. Dopo queste indagini i Mottola vengono indagati di nuovo e rinviati a giudizio per omicidio volontario ed occultamento di cadavere. Lo scorso luglio sono stati assolti. Non sono state trovate tracce di dna riconducibili ai Mottola e diversi testimoni hanno deciso di ritrattare le loro versioni.
Ieri la cugina di Serena, Gaia Fraioli, ha scritto un lungo post su Facebook in cui spiega: "Dopo 21 anni di attese, rabbia, dolore… Serena chiede ancora GIUSTIZIA. Giustizia che forse non è arrivata per l'omertà delle persone, per le coscienze sporche che non accennano a pulirsi, per le tante persone che hanno visto o sentito ma adesso non ricordano più. Non ricordano di aver visto e di aver sentito. Forse i morti sono loro. Si, credo che siano morte le loro coscienze. Invece SERENA VIVE, vive attraverso i nostri ricordi, vive attraverso le sue canzoni preferite, attraverso gli occhi di chi l'ha amata, amata veramente.Serena vive… E la ricordiamo il 18 Settembre ad Arce. La ricordiamo attraverso le canzoni, le testimonianze di chi l'ha conosciuta, attraverso i movimenti di una ballerina e i versi di poetesse. La ricordiamo Serena. Perché bisogna ricordarla, perché VOGLIAMO ricordarla come lei merita di essere ricordata. È la nostra morale che lo dice… È il nostro cuore.Serena VIVE, vive ed è libera".