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La Corte dei Conti stronca l’ultimo bilancio di Zingaretti: nel Lazio sanità in condizioni critiche

Oggi il giudizio di parifica della Corte dei Conti sul bilancio della Regione Lazio, anno 2022, quando presidente era Nicola Zingaretti. Messa in evidenza soprattutto le condizioni della sanità, che nel Lazio, causa un debito ancora ingente, sono drammatiche.
A cura di Enrico Tata
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Un passo fondamentale, quello di oggi, per la giunta regionale guidata da Francesco Rocca. La Corte dei Conti ha espresso il giudizio di parifica sul rendiconto della Regione Lazio per l'anno finanziario 2022. Un passaggio tecnico, ma decisivo. La Corte poi parificato il rendiconto e lo ha fatto con riserva per quanto riguarda il complessivo bilancio sanitario.

La Corte: "Daremo un giudizio sui conti di un'altra giunta"

Il presidente della Sezione, Roberto Benedetti, ha ricordato che "l'amministrazione che presenta i conti, non è quella che l'ha gestito. La giunta che è qui presente non è quella che ha gestito i conti. Dovrà quindi spiegare e giustificare quello che hanno fatto altri, e cioè quello che a suo tempo non hanno condiviso o, addirittura, hanno ostacolato". Insomma, i conti sono quelli lasciati in eredità da Zingaretti.

Nel Lazio aumentano i costi della politica

La Regione Lazio, hanno ricordato il magistrato relatore, Vanessa Pinto, e Pio Silvestri, presidente della procura regionale della Corte dei Conti, ha una mole di debito sovrabbondante. Questo limita di molto – ha spiegato Silvestri – "la capacità di investimento necessaria a far fronte alle esigenze della collettività". Entrambi i magistrati hanno parlato dell'esigenza di ridurre le spese comprimibili e soprattutto "le consulenze e gli incarichi di natura fiduciaria". Insomma, ridurre i costi della politica che, anziché diminuire, sono lievitati in questi anni.

"Sulla spesa del personale, contenimento, si rilevano criticità già emerse nel 2021, con un aumento dei costi della politica, nel personale di diretta collaborazione e si chiede di razionalizzazione questa spesa", spiega ancora Silvestri.

Sanità ancora in condizioni critiche

L'altro aspetto critico è quello relativo alla gestione dei servizi sanitari. Silvestri ha detto che è "necessario e urgente un generale ripensamento dell'organizzazione sanitaria che prediliga la sanità territoriale, capace di dare risposte immediate al cittadino liberando risorse finanziarie e di personale per le strutture più grandi e per patologie più complesse. Il tema dell'assistenza territoriale deve rappresentare una sfida per il sistema sanitario".

Ad oggi, continua il magistrato, "il ridimensionamento delle capacità operative degli ospedali, non è stato accompagnato da un adeguato rafforzamento della sanità territoriale. Un fenomeno nazionale, ma presente anche nel Lazio, dove gli ospedali vengono sovraccaricati da richieste di interventi che potrebbero essere svolti altrove perché a bassa intensità clinica. Serve un nuovo modello organizzativo, una maggiore efficienza di servizi che riporti a consistenti risparmi di spesa. Bisogna, ovviamente, che anche il governo centrale faccia la sua parte, garantendo fondi per il servizio. La carenza del personale è ormai un'emergenza, a causa della perdita di attrattività del servizio sanitario, e mi riferisco soprattutto a infermieri e medici di pronto soccorso, con il ricorso a medici a gettone".

L'annoso problema delle liste d'attesa

C'è poi l'annosa problematica delle "liste d'attesa, aggravate dalla pandemia, e ancora senza soluzione. Si riscontrano abusi e illegittimità su questo e si auspica l'utilizzo di modelli organizzativi più adeguati per la cittadinanza".

Sulla gestione sanitaria, "è emersa una situazione di opacità contabile, con una difficoltà di stimare le risorse effettive a disposizione per la tutela della salute. Questa impossibilità di stimare perdite e utili inficia la trasparenza". E per questo la procura ha chiesto di non parificare alcuni aspetti legati alla gestione della sanità.

Compito della Regione Lazio, ha spiegato il magistrato, è "organizzare, nonostante il debito, servizi sanitari che rispettino le garanzie minime di assistenza, un servizio che assicuri qualità e correttezza, eliminando sprechi e inefficienze. E al contempo è prioritario un rapido ripianamento del deficit, un efficientamento dei processi e un riordino contabile". Si avvicina il Giubileo, ha ricordato Silvestri, ed è "essenziale che la Regione si concentri su tre settori: rete dei presidi sanitari, che dovrà far fronte a picchi di assistenza, servizio di trasporto pubblico regionale e rete viaria e ciclo dei rifiuti. Sfide tanto diffcili quanto cruciali, nel comune obiettivo della riuscita dell'anno giubilare".

Rocca: "Situazione ereditata delicata e complessa"

Ricordando che si tratta di conti gestiti dall'amministrazione Zingaretti, il presidente Rocca ha messo in evidenza "la delicata e complessa situazione che abbiamo ereditato e mi riferisco agli oltre 22 miliardi di debito, che rendono gravoso il nostro compito e sottraggono soldi a servizi e opere pubbliche per i cittadini".

La Corte, ha spigato Rocca, "ha messo l'accento sulla sanità, in in particolare su due aspetti che da molti anni feriscono la dignità dei nostri cittadini: liste d'attesa, attenzione al territorio, affollamento del pronto soccorso. La sanità è eccessivamente romano centrica, con una scarsa attenzione alle nostre province. Questo ha effetti importanti sulla finanza pubblica, ma anche sulla finanza dei cittadini, che di devono sobbarcare viaggi onerosi per arrivare a Roma".

I primi risultati sulla sanità del Lazio

Cominciano ad esserci però alcuni dati positivi, secondo il governatore: "Abbiamo azzerato i tempi d'attesa delle ambulanze. Di fatto questo fenomeno è stato abbattuto dell'80 per cento rispetto a gennaio 2023. Abbiamo abbattuto del 25 per cento i tempi d'attesa tra visita e ricovero al pronto soccorso. Un piccolo segnale, ma non basta".

Un altro problema, ha aggiunto Rocca, "è il privato accreditato, che paghiamo milioni di euro per garantire servizi. Queste prestazioni saranno inserite nel servizio Recup regionale, con i cittadini che non dovranno fare più quei calvari telefonici. Solo nel momento in cui avremo pieno controllo sull'offerta santaria regionale, potremo realmente andare a individuare tutte le criticità. Inoltre, nell'arco di pochi mesi, informatizzeremo tutte le liste d'attesa operatorie, altro elemento di criticità e anche potenziale rischio di fonte criminale o criminogeno".

Mattia, presidente Co.Re.Co.Co: "Vigileremo su rispetto rilievi"

"La Corte dei Conti, oltre a parificare il bilancio 2022 della Regione Lazio, ha fatto una serie di rilievi, come ad esempio puntare sulla sanità, soprattutto territoriale, ponendo rimedio alle liste d’attesa e alla carenza cronica di personale medico e sanitario. Il giudizio della Corte dei Conti ci richiami tutti, ciascuno per il suo ruolo, ad un senso di responsabilità trasversale e condiviso che abbia come obiettivo finale quello di coniugare la ‘salute dei conti regionali’ con la tutela dei diritti ai servizi pubblici, per le cittadine e i cittadini del Lazio, e degli impegni presi con le imprese e i lavoratori del territorio", ha dichiarato Eleonora Mattia, presidente del Comitato Regionale di Controllo Contabile e consigliera regionale Pd.

"Come Co.Re.Co.Co., organo di garanzia sulla spesa pubblica regionale presieduto nella scorsa legislatura dalla destra quando era all’opposizione, ci impegniamo a vigilare affinché le prescrizioni della Corte dei Conti siano rispettate, anche sui residui delle società regionali", ha aggiunto Mattia.

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