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La Centrale del Latte di Roma torna al Comune: Parmalat riconsegna il 75% delle quote

Parmalat deve riconsegnare la quota di maggioranza della centrale del Latte di Roma al Comune, ben il 75 %, dopo la sentenza della Corte d’Appello. Gualtieri: “Obiettivo è difendere un marchio storico”.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto La Presse
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Il Comune di Roma riacquisisce la Centrale del Latte Spa. A renderlo possibile è stata la sentenza della Corte d'Appello, che ha stabilito come Parmalat, la società del gruppo Lactalis, deve riconsegnare la quota di maggioranza: ben il 75 per cento andrà al Comune, il quale ne detiene già quasi il 7. La sentenza "con riserva di rientrare nella piena titolarità della quota in caso di accoglimento del ricorso per Cassazione". Parmalat "ringrazia tutto il personale di Centrale del Latte di Roma, che ha contribuito in tutti questi anni con passione ed entusiasmo al piano di rilancio e poi allo sviluppo dell'azienda" si legge in una nota diffusa dopo la sentenza.

"Gli oltre trenta milioni di investimenti distribuiti nel corso di questi vent'anni hanno contribuito, con il lavoro delle persone ed il supporto delle organizzazioni del territorio, a portare Centrale del Latte di Roma ad avere bilanci sempre in utile, garantendo lavoro nella regione Lazio e supporto alla filiera – commenta Maurizio Bassani, general manager di Parmalat – Restituiamo le azioni a Roma Capitale in adempimento spontaneo della sentenza della Corte d'Appello – spiega – ma continueremo a coltivare i contenziosi pendenti e confidiamo che la Corte di Cassazione accolga le nostre ragioni".

Gualtieri: "Obiettivo è difendere un marchio storico"

La Giunta Capitolina aveva approvato una Memoria con la quale avviava l'iter per la riconsegna arrivata già la sentenza nel 2022. L’obiettivo è mettere in atto le attività tecniche e gestionali per garantire la continuità industriale e la stabilità economico-patrimoniale. Entusiasta il sindaco Roberto Gualtieri: "Ora possiamo difendere un marchio storico e individuare la strada migliore per farlo, a seguito delle note sentenze che hanno dato ragione all’Amministrazione. È il nostro impegno per le garanzie e il rispetto dovuti a milioni di consumatori, a centinaia di allevatori del territorio e agli oltre 160 lavoratori dell’azienda. Manca ancora la sentenza della Cassazione ma, dopo anni di contenziosi Roma Capitale non intende certo perdere tempo ma, anzi, contribuire al rafforzamento della Società anche individuando rapidamente un management di altissima qualità".

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