video suggerito
video suggerito

La ‘cantina delle torture’ alla Romanina: così i Casamonica convincono i debitori a pagare

Secondo un ristoratore di Ponte Milvio, la famiglia dei Casamonica utilizzerebbe una vera e propria cantina delle torture per convincere le vittime a saldare i loro debiti.
A cura di Enrico Tata
214 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Traffico di droga, usura, riciclaggio, intimidazioni. I metodi e gli affari criminali del clan dei Casamonica sono noti. Ma una vittima, un ristoratore di Ponte Milvio, ha svelato un dettaglio inedito e preoccupante: la potente famiglia utilizzerebbe una vera e propria cantina delle torture per convincere le vittime a saldare i loro debiti. "I Casamonica mi hanno detto che se non avessi ubbidito mi avrebbero rinchiuso nella cantina delle torture che usano alla Romanina per convincere i debitori a pagare", le parole che l'uomo avrebbe utilizzato davanti ai giudici della VII sezione collegiale del tribunale di Roma, stando a quanto riporta il Messaggero.

Per l'imprenditore, l'incubo è cominciato a maggio del 2015, prima con le visite assidue di un'attrice all'epoca compagna di Antonio Casamonica e poi di due componenti del clan: "Lui è un Casamonica, figlio di una persona potente, non lo fare arrabbiare, dagli i soldi", avrebbe detto la donna. L'uomo ha rifiutato e per tutta risposta sarebbe stato aggredito da un gruppetto di uomini incappucciati e qualcuno gli avrebbe rubato l'automobile. I Casamonica avrebbero imposto un pizzo di 200 euro al mese: "Sono un Casamonica, posso ammazzarti o dare fuoco al locale". I presunti responsabili sono a processo per estorsione e rapina aggravata dal metodo mafioso. Secondo il loro avvocato, Giuseppe Cincioni, dalle dichiarazioni rese in aula dal ristoratore "sono emerse notevoli contraddizioni su aspetti nevralgici della vicenda, che minano la credibilità della persona offesa".

Nelle intenzioni dei Casamonica, questa la tesi dei pm, il ristorante di Ponte Milvio sarebbe dovuto diventare la base di spaccio della cocaina per tutta la zona, data la sua posizione centrale in un luogo simbolo delle notti romane. Dopo i continui rifiuti dell'imprenditore, le minacce sono continuate, sempre più pesanti: "I soldi me li devi dare, me porto via tua madre, mi porto via la tua ragazza, tu non sai quanti siamo, siamo in duemila. Noi comandiamo tu devi stare sotto botta". In totale la vittima avrebbe versato ai Casamonica circa 30mila euro, avrebbe comprato un cellulare per loro e avrebbe pagato loro un soggiorno in hotel.

214 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views