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La bimba di 5 anni colpita dal trattore alla testa e finita in coma sta bene: è tornata a casa

La bimba di 5 anni colpita da un trattore alla testa sta bene ed è tornata a casa. La piccola era rimasta coinvolta in un incidente l’11 giugno scorso e finita in coma.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Ottime notizie dall'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove la bambina di cinque anni che era stata ricoverata dopo un incidente con un trattore è stata dimessa ed è finalmente tornata a casa. Ad accoglierla di nuovo Atina, piccolo Comune della provincia di Frosinone. "Che nostra figlia stia bene è un miracolo" hanno commentato i genitori della piccola a Il Corriere della Sera. Ora la vicenda che l'ha vista coinvolta volge al termine, dopo quattro mesi di ricovero tra gli ospedali Agostino Gemelli e Bambino Gesù. La bimba era finita in coma, dal quale si è risvegliata dopo alcuni giorni. La mamma è convinta che ad aiutarla nella ripresa siano state le canzoni e una dedica di Gigi D'Alessio, cantante che ama e che le ha fatto ascoltare.

L'incidente con il trattore in cui è rimasta coinvolta la bimba

Il grave ferimento della bambina risale all'11 giugno scorso ed è avvenuto in località Ponte Melfa, nel territorio della provincia di Frosinone. La piccola era in auto con il papà quando si è affacciata dal finestrino durante la marcia ed è stata colpita alla testa da un trattore, che procedeva in senso opposto. Soccorsa e trasportata in ospedale, le sue condizioni di salute sono parse fin da subito gravissime.

Indagato un 25enne per lesioni colpose gravi

Sulla viceda la Procura di Cassino ha indagato un venticinquenne per lesioni colpose gravi. Il ragazzo era alla guida del trattore che ha urtato accidentalmente la piccola. Ma il giovane fin da subito ha negato le responsabilità a suo carico sull'incidente. Il mezzo agricolo è stato sequestrato, per essere sottoposto ad eventuali ulteriori accertamenti. Com'è emerso in sede d'indagine è da tener presente il fatto che la bambina non viaggiava in sicurezza, non era infatti seduta correttamente nel seggiolino, ma in braccio alla nonna.

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