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La baby banda dei 18: sui social pistole e video delle risse

Pistole, prime pagine della maxi rissa a Villa Borghese, soldi: sono queste le immagini e i video condivisi dai ragazzini della banda dei 18 sui social.
A cura di Beatrice Tominic
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Si chiama 18 il megagruppo di giovani e giovanissimi a Roma emerso dall'inchiesta del pestaggio al 17enne disabile. La stessa banda aveva già organizzato la maxi rissa al Pincio. Ma non ci sono solo risse nella loro vita. E non solo gruppi di whatsapp per organizzare i propri spostamenti o, come commesso ai danni del 17enne, quelle che consideravano vere e proprie spedizioni punitive. Per loro, un centinaio di ragazzi nato dopo il 2000, così come per i loro coetanei, la vita online è fatta di foto, video e condivisione delle loro passioni. L'immaginario che li caratterizzata si trova a metà fra le nuove generazioni criminali che spesso usano i social per costruirsi una notorietà e una riconoscibilità fra le persone e le stories dei trapper nostrani. Basta fare un giro nei loro profili Instagram e Tiktok per scoprire le loro abitudini e aspirazioni.

I profili social del gruppo dei 18

Fino a poco più di un anno fa la maggior parte dei membri della banda era facilmente riconoscibile già dall'account utilizzato sui social: il nome proprio, uno solo o una serie di trattini bassi e il numero 18, il nome del gruppo, per sottolineare la propria appartenenza alla banda. Oggi di profili così ne restano pochi. È proprio nel profilo di uno di loro che, fra le storie in evidenza, cioè quelle che restano visibili anche superate le 24 ore, si scopre da chi è composta la banda dei 18.

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Foto di gruppo e video condivisi con il numero 18 e emoji di cuori, coltelli, pistole: così si presentano i ragazzini che vivono e agiscono fra Garbatella e l'Eur, nei loro profili social. Video di spari, screenshot di articoli di giornale che titolano sulla rissa a Villa Borghese, ma anche contenuti estrapolati da Welcome to Favelas che riprende il gruppo, probabilmente all'azione, sotto al Colosseo Quadrato. Appaiono anche alcune scene in cui si vedono giovanissimi armati durante una rissa, probabilmente estrapolate da film o fiction. Poi, in una ripresa all'esterno, due ragazzi in motorino che sparano contro ad un'automobile dei carabinieri. E molti altri video con soldi fra le mani: banconote da 100 o 200 euro a ventaglio o mazzette avvolte in mano vicino a borse firmate.

Scoprire di più sugli altri ragazzi della banda dei 18, invece, è complesso. Molti hanno deciso di cancellare totalmente la propria identità sui social: alcuni account, sia di TikTok che Instagram, sono scomparsi. Segno forse di un pentimento per quanto commesso? Spetterà agli inquirenti fare luce su quanto accaduto.

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