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Kinder Bueno stupefacente, la droga nascosta a padre e figlio nelle confezioni dello snack

Al termine degli accertamenti, padre e figlio sono stati arrestati perché gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
A cura di Enrico Tata
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Trenta chili di cocaina, marijuana e hashish nascosti nelle confezioni di Kinder Bueno. Erano nascosti all'interno di un appartamento, in una stanza trasformata in un vero e proprio laboratorio per la lavorazione e lo stoccaggio della droga. Per questo sono finiti in carcere padre e figlio, italiani di 64 e 30 anni, arrestati dagli agenti della polizia di Stato del Commissariato Appio Nuovo.

Gli accertamenti sono scattati perché gli investigatori hanno deciso di controllare due automobili, note alle forze dell'ordine, parcheggiate in via Guido Montpellier, zona Bravetta a Roma. Pochi istanti dopo è uscito un uomo da un palazzo con in mano una busta di grosse dimensioni ed è subito partito a bordo di una delle due vetture in direzione di via di Bravetta. Poco dopo si è fermato in un parcheggio, probabilmente in attesa di qualcuno. A quel punto i poliziotti lo hanno fermato e hanno scoperto all'interno dell'automobile quattro panetti di hashish e 115 grammi di marijuana. Su ogni confezione era riportato non solo il nome del destinatario, ma anche il luogo della consegna e la somma da ricevere.

Successivamente è stato fermato anche il figlio, a bordo della seconda automobile. Il trentenne è stato trovato in possesso di 2.600 euro in contanti, tre panetti di hashish, cinquanta grammi di marijuana e un vasetto di Wax.

All'interno di un secondo appartamento, in via Coriglia Anteminelli, le forze dell'ordine hanno trovato altri 50mila euro in contanti, nascosti in una cassaforte in camera da letto. Al termine degli accertamenti, padre e figlio sono stati arrestati perché gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

"L’Autorità Giudiziaria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto nei loro confronti la misura della custodia cautelare in carcere. Ad ogni modo, gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile", si legge nella nota diffusa dalle forze dell'ordine.

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