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Isolato primo caso di virus sinciziale a Roma in un neonato, cominciata epidemia stagionale

Fabio Midulla, presidente della Società italiana malattie respiratorie infantili (Smri), ha sottolineato che sta “cominciando l’epidemia stagionale da virus sinciziale respiratorio Vrs”.
A cura di Enrico Tata
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Il Policlinico Umberto I di Roma ha annunciato di aver isolato il primo caso autoctono di virus sinciziale respiratorio in un bambino di tre mesi ricoverato presso l'ospedale. Fabio Midulla, presidente della Società italiana malattie respiratorie infantili (Smri), ha sottolineato che sta "cominciando l'epidemia stagionale da virus sinciziale respiratorio Vrs".

Nei giorni scorsi, ha spiegato ancora il medico, è stato confermato un altro caso di virus sinciziale respiratorio in una bimba proveniente dalla Danimarca, che è stata ricoverata sempre all'Umberto I. "Si trattava dunque di un caso di importazione, mentre il neonato di tre mesi è il primo caso autoctono di Vrs a Roma".

In questo caso il piccolo è stato ricoverato per bronchiolite, mentre la bimba è stata già dimessa dal policlinico romano. Il virus sinciziale, ha spiegato Midulla,  "può dare luogo a forme gravi ed in questo momento è molto importante la prevenzione primaria: fondamentale è tenere i bambini piccoli lontani da fratelli o altri bambini influenzati; lavarsi spesso le mani; incentivare l'allattamento al seno, che ha funzione protettiva; evitare il fumo di sigarette e l'inquinamento indoor, che predispone alle malattie respiratorie".

Per il momento l'unica arma per combattere questo virus è proprio la prevenzione primaria, "in attesa che sia reso disponibile un nuovo anticorpo monoclonale per la terapia. Sarebbe il secondo contro il Vrs, ma il primo ha un'indicazione solo per bambini con gravi comorbilità".

Questo virus è la principale causa di polmoniti infantili e della bronchiolite. Se non curato in tempo e adeguatamente, spiega l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, è potenzialmente fatale. Il periodo di incubazione del virus è di circa 4-6 giorni e i bambini più piccoli sono quelli più esposti al rischio di sviluppare una malattia severa.

La malattia può sfociare in insufficienza respiratoria, rinorrea, febbre, apnee respiratorie, cianosi. Proprio l'insufficienza respiratoria può diventare pericolosa per la vita dei bambini.

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