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Irpef più alta nel Lazio nel 2024, Leodori (Pd): “Noi abbiamo sempre tagliato tasse, Rocca ha altre priorità”

“Per noi il fondo ‘taglia tasse’ era una misura prioritaria, a cui abbiamo lavorato per anni e che abbiamo sempre riconfermato, pure in presenza di una situazione complessiva difficile in termini di bilancio. Rocca evidentemente ha altre priorità”, ha dichiarato a Fanpage.it il consigliere regionale e segretario Pd Lazio, Daniele Leodori.
A cura di Enrico Tata
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La giunta regionale del Lazio guidata da Francesco Rocca ha scelto di non rifinanziare il cosiddetto ‘fondo tagliatasse', un meccanismo introdotto dalla giunta Zingaretti che garantiva, fino al 2023, un taglio dell'addizionale regionale Irpef per i cittadini con redditi fino a 40mila euro. Nel 2024 i lavoratori arriveranno a pagare fino a 400 euro in più di tasse a causa della mancata conferma di questo sconto sull'Irpef.

La misura, come detto, era stata introdotta dalla giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti, di cui Daniele Leodori, attuale consigliere regionale e segretario del Pd Lazio, è stato vice e assessore al Bilancio.

Leodori, qual era l'obiettivo del fondo ‘tagliatasse'?

Il fondo tagliatasse, che noi abbiamo finanziato, aveva come obiettivo quello di abbassare la pressione fiscale per i cittadini del Lazio meno abbienti. Lo stanziamento di 300 milioni di euro serviva proprio come aiuto per i redditi fino a 40mila euro e per noi si trattava di una misura prioritaria, a cui abbiamo lavorato per anni e che abbiamo sempre riconfermato, pure in presenza di una situazione complessiva difficile in termini di bilancio. Ci sono stati gli anni del Covid, con i bilanci degli enti pubblici sempre più complicati. Ma noi abbiamo sempre lavorato per garantire questo taglio. Al contrario, purtroppo il primo provvedimento della nuova giunta regionale è stato proprio quello di non riconfermare questo aiuto alle famiglie del Lazio.

Perché Rocca non ha confermato questo taglio dell'Irpef? La giunta vi addossa la colpa, sostenendo che il bilancio che avete lasciato in eredità rende impossibile finanziare questa misura…

Rocca ha utilizzato come pretesto il giudizio di parifica della Corte dei Conti sui conti del Lazio, con 170 milioni di euro non parificati. Ma è sempre accaduto negli anni che la Corte dei Conti facesse rilievi simili. Questo non aveva mai impedito di riconfermare questo fondo così importante per le vite dei cittadini di questa regione. 

Queste osservazioni della Corte dei Conti ci sono sempre state, addirittura un anno per quasi 400 milioni di euro. Ma in un bilancio regionale queste somme costituiscono meno dell'uno per cento del totale, quindi somme oggettivamente gestibili. E nonostante queste osservazioni, ribadisco, la giunta Zingaretti ha sempre puntato su questo fondo, perché sapevamo bene quanto fosse importante per i cittadini e le cittadine meno abbienti del poter contare su queste risorse. Rocca ha scelto altre priorità e credo sia sbagliato addossare la responsabilità ad altri. 

Rocca ha però proposto un accordo ai sindacati in cui si impegna ad intervenire sull'Irpef nei primi mesi del 2024. Non ha accettato la Cgil, mentre la Cisl ha firmato…

Ha firmato soltanto la Cisl questo accordo, è bene sottolinearlo. La Regione ha provato a rinviare il problema del ‘tagliatasse' ad esercizi successivi, a posticipare la questione e noi speriamo che almeno questa possa essere una promessa mantenuta. Un ravvedimento da questo punto di vista significherebbe ammettere almeno in parte di aver sottovalutato il problema in questa fase di avvio della legislatura. 

Sul bilancio in generale, la giunta Rocca ha detto che il Lazio non corre rischi su un nuovo commissariamento sulla Sanità. Eppure qualche mese fa aveva parlato di bilanci catastrofici proprio sul comparto sanitario…

Noi lo abbiamo detto fin dall'inizio: lo scenario tendenziale non faceva presupporre possibili nuovi commissariamenti. Ma evidentemente la giunta ha preferito all'inizio alzare il livello della preoccupazione per poi annunciare ‘abbiamo risolto noi il problema'. Una vecchia tattica politica. Io credo che invece sia importante, per chi amministra gli enti pubblici, dire la verità e affrontare le questioni spinose e complicate, senza fare allarmismo per poi apparire come portatori della soluzione del problema. Noi fin dall'inizio abbiamo detto che non c'era alcun pericolo commissariamento e così è stato. 

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