Le muore il padre, donna con disabilità chiama il 112: “Mi sento sola”. Agenti vanno a trovarla
Qualche ora fa, la Questura di Roma ha condiviso un post nella sua pagina Facebook in cui racconta di una storia a lieto fine: "Rosi è un nome di fantasia, ma la storia è vera". Rosi è una ragazza ipovedente e con difficoltà a deambulare che vive nel quartiere Gianicolense. Nel corso della sua vita, ha sempre convissuto con suo papà che, però, è morto qualche giorno fa: oltre alla tristezza del lutto, la ragazza non è abituata a vivere da sola e nelle sue condizioni di salute, spesso, trova difficoltà anche nello svolgimento di attività che molte persone svolgono quotidianamente perché, come scrivono nel post dalla questura, "anche svolgere le normali “cose di casa” diventa per lei un problema insormontabile".
La chiamata in questura
Sola e sconfortata, allora, ha deciso di chiamare il numero di emergenza: a risponderle è un operatore dalla sala operativa della questura di Roma che ha immediatamente aperto la rete di aiuti e ha inviato a casa di Rosi una pattuglia del distretto più vicino, quello di Monteverde: sul luogo, in poco tempo, sono arrivati gli agenti Antonio e Francesco.
I due poliziotti, giunti in casa, hanno trovato Rosi afflitta e disorientata, hanno provato a tranquillizzarla e a tirarle su il morale. "Non è sola ed ha già 2 nuovi amici", si legge fra le righe condivise su Facebook. Gli agenti, in attesa dell'arrivo dei servizi sociali e del tutore, prima di lasciarla hanno fatto la spesa per i prossimi giorni, le hanno preparato qualcosa da mangiare e hanno preso insieme a lei un caffè fatto con la moca di casa. Prima di salutarsi hanno deciso di scattare un selfie in cui Rosi appare sorridente e più serena. Come si legge sul social network: "Antonio e Francesco portano a casa quel sorriso che vale più di tante parole."