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Gabriele Visco patteggia: condannato a 2 anni per corruzione l’ex manager di Invitalia

Ha patteggiato a due anni per corruzione Gabriele Visco, ex manager di Invitalia e figlio del ministro delle Finanze Vincenzo. Con lui anche un avvocato e un ex consigliere comunale.
A cura di Beatrice Tominic
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Ha ammesso le sue responsabilità ed è stato condannato a due anni con patteggiamento: è quanto accaduto a Gabriele Visco, ex manager di Invitalia e figlio dell'ex ministro delle Finanze Vincenzo. Accusato di corruzione e traffico di influenze, è riuscito ad accedere alla pena concordata una volta ricostruito quanto accadeva.

Visco avrebbe fatto assumere un avvocato come consulente in cambio di una parte di stipendio, mentre una terza persona avrebbe agito come intermediario: si tratta dell'avvocato Luca Leone e di Pierluigi Fioretti, ex consigliere comunale con una lunga carriera politica nella destra e una fitta rete di conoscenze. Anche a loro due è toccata la stessa condanna a due anni. 

La condanna a due anni di Gabriele Visco

All'inizio, davanti al gip durante l'interrogatorio, non aveva proferito parola. La strategia è cambiata per Gabriele Visco che, invece, ha deciso di patteggiare a due anni, raccontando e ricostruendo la rete da lui utilizzata con la speranza di vincere più gare pubbliche possibili. untava a ristrutturare chiese ed edifici religiosi, sfruttando i suoi contatti, più o meno diretti, con i prelati vaticani. Sperava inoltre anche di riuscire ad arrivare al ministro al Made in Italy, Adolfo Urso.

"Se potete fare due telefonate a qualcuno che alza il telefono", diceva in un'intercettazione Visco. "Ho parlato con il presidente, quello che dovevo fa l'ho fatto", diceva in un'altra. E, ancora, in altre circostanze, chiedeva: "Abbiamo qualche amico lì?",

La ricostruzione: cosa faceva Gabriele Visco

"Dal 2019 ad oggi ho portato 70 milioni ad Invitalia", diceva in un'intercettazione. Poi, però, era stato mandato via. "Ogni tanto si occupava di cose che non lo riguardavano, faceva lobbying: per questo lo abbiamo licenziato", hanno spiegato da Invitalia. Eppure, secondo alcuni, avrebbe continuato ad avere comunque influenza nella società.

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