Investite e uccise a Corso Francia, la mamma di Camilla: “Ci interessava verità, non la condanna”
"Abbiamo sempre voluto la verità e quella è rimasta. Hanno attraversato con il verde pedonale e sulle strisce. Mia figlia è senza colpa, la colpa è solo del ragazzo, l'entità della pena non ci interessa, riguarda la coscienza dei giudici". Così la mamma di Camilla Romagnoli dopo la condanna a 5 anni e 4 mesi per Pietro Genovese, che due anni fa ha investito e ucciso la 16enne insieme all'amica Gaia Von Freymann. D'accordo con la mamma di Camilla anche i legali della madre di Gaia, che hanno espresso soddisfazione per la sentenza dei giudici della Corte d'Appello di Roma nei confronti di Genovese: "Nella pronuncia è stato confermato che la responsabilità del sinistro fu del solo Genovese e che la condotta di Gaia e Camilla fu irreprensibile. La minima riduzione della pena non scalfisce in alcun modo il profondo e autentico senso di giustizia che entrambe le sentenze hanno saputo esprimere", le parole degli avvocati.
Genovese condannato a 5 anni e 4 mesi
La vicenda giudiziaria in merito all'incidente avvenuto lungo corso Francia nella notte del 21 dicembre 2019 a Roma si è chiusa definitivamente con una condanna a 5 anni e 4 mesi per Genovese. E' il frutto di un accordo raggiunto dalla difesa del ragazzo e dalla procura generale. In primo grado Genovese era stato condannato a 8 anni.
La corte ha deciso che Genovese dovrà rispettare l'obbligo di dimora a Roma e dovrà rimanere presso il suo domicilio tutti i giorni dalle 22 alle 7. Il giovane, quindi, non dovrà restare agli arresti domiciliari anche alla luce del buon comportamento processuale e del fatto che la sua patente è stata già ritirata.
Il tragico incidente lungo corso Francia a Roma
Gaia e Camilla sono state investite e uccise da Genovese mentre stavano attraversando la strada lungo corso Francia, nei pressi di Ponte Milvio. Stavano tornando a casa dopo una festa. Secondo il giudice di primo grado, Genovese era impegnato in una gara di sorpassi. Le due ragazze, invece, stavano attraversando sulle strisce e con il semaforo pedonale verde. Un comportamento irreprensibile, il loro. Secondo il gup l'investimento è avvenuto anche a causa "di una negligente scelta", da parte di Genovese, "di mettersi alla guida dopo aver fatto uso di alcol, pur sapendo che era obbligato a non bere qualora avesse voluto condurre un'auto, secondo la sua eta' e per il tempo in cui aveva preso la patente".