Investì donna sulle strisce, assolto autista Atac: gli specchietti del bus hanno un punto cieco
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Non l'ha vista a causa dell'inidoneità degli specchietti laterali, che non coprono la visuale nelle parti più vicine alla porta anteriore destra. E così, l'autista che nel 2017 ha investito Wanda Aniela Kedra, è stato assolto dall'accusa di omicidio stradale perché "il fatto non costituisce reato". Il giudice ha accolto la tesi presentata dal consulente tecnico della difesa, secondo la quale l'autista non avrebbe potuto vedere la signora durante la manovra. Una "problematica sulla visibilità degli autobus di vecchia generazione", scrive il giudice nelle motivazioni della sentenza, dato che "solo i mezzi più recenti sono forniti di specchietti parabolici". "Quando ha iniziato la manovra, l'autista non poteva contare né sulla visuale diretta del parabrezza, né su quella indiretta degli specchietti laterali, strutturalmente inidonei". La notizia dell'assoluzione del conducente è riportata da Il Corriere della Sera.
L'incidente costato la vita a Wanda Aniela Kedra
L'investimento di Wanda Aniela Kedra risale al 20 ottobre 2017. La donna stava attraversando sulle strisce pedonali in piazza Risorgimento, nel quartiere Prati, quando è stata colpita dallo spigolo anteriore destro del mezzo. L'autista, che stava procedendo a 12 kilometri orari, si è fermato immediatamente con una brusca frenata ed è sceso per prestare soccorso alla signora, le cui condizioni sono apparse subito disperate. Nonostante gli sforzi fatti dal 118, i medici non sono riusciti a rianimarla. L'autista è stato denunciato per omicidio stradale, il processo è cominciato nel 2019. Ora l'assoluzione. Quello in cui è morta Wanda Aniela Kedra non è stato l'unico incidente causato dagli specchietti ciechi. Ce ne sarebbero almeno altri tre in cui è la visione dal mezzo a essere sotto accusa.