Invasione di granchi blu giganti nel mare di Roma: perché sono così pericolosi
Prima uno, poi un altro e un altro ancora. Si contavano sulle dita di una mano, poi gli avvistamenti sono diventati più di una decina. Al monumento naturale ‘Palude di Torre Flavia', a Nord di Ladispoli, c'è una vera e propria invasione di granchi reali blu o granchi azzurri. Si tratta di una specie autoctona delle coste atlantiche del continente americano, ma negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Europa e nello specifico in Italia. Per il nostro mare, però, rappresentano un serio pericolo perché si tratta, per l'appunto, di una specie aliena che non appartiene al nostro ecosistema.
Cosa sono e da dove vengono i granchi blu
Il ventre di questi grossi granchi, larghi in media 20 centimetri, presenta sfumature di blu elettrico e le chele hanno una punta rossa. Come detto, si tratta di una specie che viene dall'Oceano Atlantico (dal Canada agli Stati Uniti e fino all'Argentina) ed è estremamente invasiva. I granchi blu si cibano di gamberi, pesci, cefali, anguille e si riproducono molto velocemente e in grande numero.
I granchi blu sono stati avvistati nel canale di acqua salmastra davanti alla Palude di Torre Flavia, ma anche in mare aperto, a Ladispoli e a Passoscuro.
Perché i granchi blu sono pericolosi per i nostri mari
"Nel delta del Po hanno addirittura aperto la pesca per cercare di debellare questa specie. Ma è una specie a dinamica esplosiva, esponenziale. Quindi ci aspettiamo grandi numeri, a prescindere che li peschiamo o meno", ha spiegato a Centro Mare Radio Corrado Battisti, funzionario naturalista che si occupa del Monumento naturale “Palude di Torre Flavia.
I granchi blu, si legge su Wikipedia, sono commestibili e anzi ottimi da cucinare. Negli Stati Uniti questi animali vengono pescati e bolliti in acqua, aceto ed erbe aromatiche. Vengono scolati una volta raggiunto il colore rosso, tipico dei crostacei bolliti.